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Consip, Emiliano: "Mio interrogatorio rinviato sistematicamente"

Il ministro è una "persona onesta" ma è grave il suo "potenziale conflitto di interessi". "Contro Renzi nessun complotto. Situazione complicata"

"Hanno rinviato sistematicamente il mio interrogatorio" sulla vicenda degli appalti Consip.

E' quanto dichiara il governatore della Puglia, Michele Emiliano, che sarà ascoltato la prossima settimana. "Evidentemente non è così urgente, io non ho nulla da testimoniare contro nessuno", ha aggiunto. E sul ministro Orlando: "E' in situazione di potenziale conflitto di interesse, poiché esercita potere disciplinare sui magistrati che stanno indagando".

"Orlando è nel governo che Renzi dice di ispirare con un suo uomo di fiducia come Gentiloni - spiega infatti il concorrente dell'ex segretario Pd alle primarie, intervenendo a "In mezz'ora" -. Come si fa a criticare il renzismo e rimanere lì dentro vivendo senza disagio? Io ho contrastato il governo su diverse cose come la buona scuola e ci sta che la rottura tra me e Renzi c'è stata su quello, ma bisogna avere il coraggio di litigare con il proprio leader se non si è d'accordo".

Conflitto di interesse - E sul conflitto di interesse del ministro per il suo "potere sui magistrati che indagano su Consip, potere che esercita anche su di me", chiarisce: "Orlando è persona onesta, ho fiducia in lui e lascio a lui ogni tipo di decisione ma l'idea della discesa in campo di Orlando è ad altissimo rischio".

E ancora, sul caso Consip: "Avere il figlio di uno delle persone indagate al processo che ha nominato il testimone d'accusa principale di Consip è una situazione che pesa e io mi immagino quanto pesi sugli elettori del Pd".

"Un pezzo dell'establishment ha lasciato Renzi" - "Un pezzo di establishment ha archiviato Renzi - riprende Emiliano - e sta trovando una soluzione che non sia il 'rivoluzionario gentile' quale sono io. Io ho fatto sempre il mio dovere". Previsioni sul futuro? "Non si possono fare, perché chi ha avuto responsabilità prima di me ci ha precipitato in questa confusione".

"Nessun complotto" - Il governatore pugliese risponde poi alla tesi di Renzi di un "complotto", definendo l'ipotesi "infondata, per evitare le sconfitte dobbiamo tenere distanti le persone sbagliate, dobbiamo essere oggettivi e non imporre sempre il nostro punto di vista. Dobbiamo imparare dagli errore e Renzi non ha imparato nulla".

Uno spostamento delle primarie "corrisponderebbe alla destrutturazione del Pd - aggiunge -. Il Pd deve dimostrare di andare fino in fondo, e lo sta dicendo uno che è in una situazione di difficoltà enorme visto che facciamo un congresso con rito abbreviato, noi avevamo chiesto più tempo e ci è stato negato, ma con la stessa lucidità dico che se noi dovessimo perdere il treno del congresso il Pd è perduto per sempre a costi di perdere preferisco salvare il partito".

Di Maio: "Lotti deve andarsene" - A chiedere le dimissioni di Lotti è, in un video di Repubblica tv, il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, che spiega: "Non abbiamo chiesto che lasci perché è indagato altrimenti avremmo dovuto presentare decine di mozioni di sfiducia ai membri del governo Gentiloni. Le abbiamo chiesto perché in questo momento emerge un atteggiamento spregiudicato sia di membri del governo sia di quello che viene definito giglio magico sulla vicenda Consip. Finché non sarà chiarita la vicenda questo ministro insieme al resto del 'giglio magico' devono restare fuori dalle istituzioni perché la loro spregiudicatezza è inquietante".

E le indagini su Virginia Raggi? "A me non risulta che abbiamo preso soldi da qualcuno che in questo momento sta in galera, non mi risulta che ci sia niente di paragonabile. Se nell'ambito di un'inchiesta viene fuori che qualcuno ha preso una bustarella non bisogna neppure aspettare un avviso di garanzia".