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Maria Elisabetta Casellati: "Nessun traguardo è più precluso alle donne"

"Con le loro storie, azioni, esempio, impegno e coraggio hanno costruito lʼItalia di oggi", ha affermato nel discorso integrale dʼinsediamento la neo presidente del Senato

Maria Elisabetta Casellati:
ansa

"Un onore e una responsabilità che sento doveroso condividere proprio con tutte le donne che con le loro storie, azioni, esempio, impegno e coraggio hanno costruito l'Italia di oggi; un grande Paese democratico e liberale in cui nessun obiettivo, nessun traguardo è più precluso".

Lo ha detto la neo presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, nel discorso d'insediamento, nel quale ha anche toccato i temi delle riforme e del lavoro.

Serve rispetto reciproco - "Servono unità di intenti, pur nella diversità di opinioni e indirizzi, consapevolezza delle difficoltà non disgiunta da ragionevole ottimismo, rispetto reciproco delle forze politiche nel solco delle regole comuni. Mi perdonerete l'emozione, ma la scelta che avete compiuto, eleggendo per la prima volta una donna alla presidenza di questa Assemblea, rappresenta per me una responsabilità che non posso celare dietro nessun preambolo di circostanza…"

Donne esempio di coraggio - "Un onore, oltre che come detto una responsabilità, che sento doveroso condividere proprio con tutte quelle donne che con le loro storie, azioni, esempio, impegno e coraggio, hanno costruito l'Italia di oggi; un grande Paese democratico e liberale in cui nessun obiettivo, nessun traguardo è più precluso. Penso alle mai abbastanza ricordate eroine del Risorgimento che hanno lottato per quel sogno chiamato Italia; penso alle tante ragazze, di ogni estrazione sociale e di ogni credo religioso, che hanno rappresentato l'anima della lotta di Liberazione e che, mi sia consentito, sono qui oggi magistralmente rappresentate dalla senatrice Liliana Segre".

Il primo intervento in Senato - "Questa mattina ho riletto il mio primo intervento in Senato. Era la discussione sul voto di fiducia al primo governo di Silvio Berlusconi, il 17 maggio 1994. Lì iniziò il mio percorso da servitrice delle Istituzioni. Ho avuto negli anni il privilegio di avere diverse responsabilità pubbliche, fino all'elezione, nel corso della scorsa legislatura, a componente laico del Consiglio Superiore della Magistratura".

Innovazione e cambiamento - "Da oggi, le mie energie saranno rivolte ad assolvere questo prestigioso ruolo con Disciplina e Onore, cercando ogni giorno di mettere in pratica quei valori che la nostra Carta costituzionale - di cui quest'anno ricorre il settantesimo anniversario - ha posto alla base della vita delle istituzioni repubblicane. Da senatrice di più legislature auguro buon lavoro a tutti, ma specialmente ai moltissimi che siedono in questa Aula per la prima volta. Ho visto che solo un terzo dei senatori erano parlamentari nella precedente legislatura. E' un dato macroscopico di innovazione che testimonia il grande cambiamento che il Paese ha inteso esprimere con questo voto e questo Senato saprà ben rappresentare".

Riportare alle urne gli elettori - "Ma questa Camera non rappresenta solo gli elettori, rappresenta tuti i cittadini e dunque l'intera Nazione. Un pensiero va, allora, anche al 27,1% di italiani che non hanno votato. Questa è sempre una sconfitta per una democrazia parlamentare. E' un dato preoccupante: riportare alla politica e alle urne una così cospicua quantità di cittadini deve essere un impegno condiviso, un impegno che si onora con la presenza, con il coinvolgimento, con la vicinanza al territorio, in una parola con la politica intesa come spirito di servizio".

Gli anni di crisi - "Gli ultimi 10 anni sono stati caratterizzati, a livello internazionale, dalla grave crisi finanziaria che ha cambiato il mondo. Imprese, famiglie e lavoratori hanno sopportato il peso delle ripercussioni economiche, hanno sostenuto sacrifici, hanno dovuto cambiare il proprio stile di vita. Un cambiamento che ha inevitabilmente coinvolto le stesse istituzioni. La politica, oggi più di ieri, è chiamata a dare risposte concrete: con le azioni, l'esempio, i risultati. Starà a ognuno di noi saper affrontare le nuove sfide alle quali saremo chiamati. A partire da un ripensamento del ruolo e dei compiti dello Stato. Il progresso impone la capacità di innovare, riformare, mettere in discussione le certezze del passato per poter governare il cambiamento".

Riforme centrali per l'occupazione - "Il tema delle riforme sarà quindi centrale, vedrà le forze politiche chiamate a dare segnali precisi, investendo il tema dell'assetto delle istituzioni, a tutti i livelli. Così come non potrà essere ignorato il completamento del riassetto delle autonomie locali. L'epoca della globalizzazione offre opportunità e conoscenza, portando con sé, allo stesso tempo, il rischio di nuove marginalizzazioni, un rischio che non può essere ignorato né sottovalutato. A partire dall'economia reale. A partire dal lavoro. Sono troppi gli italiani che non hanno un'occupazione, soprattutto tra i giovani, in particolare nel mezzogiorno.

L'industria 4.0 cambierà nei prossimi anni l'approccio al mondo del lavoro; alle istituzioni il compito di accompagnare tali processi restituendo fiducia nel domani, garantendo a tutti diritti e dignità, sostenendo chi è rimasto indietro. Così come sarà sempre più necessaria una attenzione particolare alle categorie a rischio di emarginazione, agli anziani, ai disabili, ai troppi cittadini in condizione di disagio sociale, di povertà alimentare. Come del resto sarà necessario sviluppare il tema del sostegno alle imprese, alla produzione, a chi ogni giorno contribuisce a fare del Marchio Italia il più prezioso biglietto da visita dell'ingegno, della creatività, delle capacità degli italiani".

Serve attenzione alla vita reale - "Siamo attraversati da nuovi e dirompenti fenomeni globali, che investono l'intera comunità internazionale e devono vedere il nostro Paese protagonista, a partire dall'Unione europea. Il nostro ruolo di Paese fondatore della comunità europea ci impone di contribuire a tracciare la rotta. Un'Europa al fianco dei cittadini significa attenzione alla vita reale delle persone, non solo ai mercati. Un'attenzione che va rafforzata, con l'aiuto e la disponibilità degli Stati membri, a partire dall'emergenza rappresentata dai fenomeni migratori.

Sullo scacchiere internazionale l'Italia ha saputo ritagliarsi negli anni un ruolo di primo piano che ci viene unanimemente riconosciuto. Grazie alla nostra presenza, alle politiche di cooperazione, alle missioni internazionali in cui i nostri uomini e le nostre donne in divisa hanno saputo, in ogni continente, portare umanità, professionalità, aiuto. A loro va il mio grazie, con il pensiero a chi ha sacrificato la propria vita, rappresentando la patria, per costruire un mondo migliore, più giusto, più libero. Il mio grazie va anche ai tanti, troppi, magistrati e agli eroi civili che hanno sacrificato la loro vita per la difesa della legalità".

Impegno per custodire i tesori italiani - "Restituire certezze, sicurezze, serenità, significa poter tornare a mettere in primo piano le nostre risorse naturali, le nostre bellezze, il vero capitale delle nostre terre. L'Italia è un caleidoscopio di inestimabili stratificazioni artistiche e culturali. Coerentemente con la nostra storia e con il nostro patrimonio storico, architettonico, archeologico e naturalistico, dobbiamo impegnarci a preservare e custodire tali tesori, all'insegna della sostenibilità e della valorizzazione. Sarà questo il vero e più importante lascito alle future generazioni, per il quale - non a caso - ci viene riconosciuto il primato nella Lista del Patrimonio dell'Umanità dell'Unesco".

"Senatrici e senatori, il Capo dello Stato, nel suo Messaggio di fine anno, pochi mesi fa, ha detto che le elezioni aprono, come sempre, una pagina bianca e che a scriverla "sono gli elettori e, successivamente, i partiti e il Parlamento". "A loro - ha ricordato - sono affidate le nostre speranze e le nostre attese". Colleghi tutti: facciamo che queste speranze e queste attese che gli elettori ci hanno affidato non siano deluse e che trovino finalmente una risposta adeguata: ho fiducia che non mancherà il nostro intenso lavoro e il nostro impegno quotidiano. Certamente non mancherà il mio. Viva il Senato, viva l'Italia".