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Casaleggio profetizza la fine del Parlamento, esplode l'ira delle opposizioni e Fico lo gela

Non solo gli avversari insorgono contro le "profezie" del fondatore della piattaforma Rousseau. Di Maio più morbido del presidente di Montecitorio: "Sta alle Camere dimostrare di non essere obsolete"

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Non sono solo le opposizioni a insorgere davanti al vaticinio casaleggiano della fine del Parlamento.

Anche un fedelissimo di Beppe Grillo, il presidente di Montecitorio Roberto Fico, pone subito l'altolà sottolineando che al centro della democrazia ci sono proprio le Camere degli eletti dal popolo.

Fico: "Rendere più efficiente la Camera" - Al quotidiano "La Verità" il "teorico" dei Cinquestelle, figlio del guru Gianroberto e fondatore della piattaforma Rousseau, aveva profetizzato la futura inutilità del Parlamento "grazie alla democrazia diretta in Rete", e a queste parole dal sapore apocalittico Fico replica: "Ho deciso di convocare la Conferenza dei presidenti di commissione, un organismo che è stato poco utilizzato in passato ma che può essere importante per rendere i lavori della Camera sempre più coordinati e quindi più efficienti. L'ho fatto perché credo fortemente nella centralità del Parlamento e ritengo che il suo operato vada valorizzato nell'interesse collettivo". Altro che fine del Parlamento.

Di Maio: "Il Parlamento dimostri di non essere superato" - Più morbido Luigi Di Maio, che prima fa una concessione, "sul futuro i Casaleggio ci prendono sempre" e poi sprona il Parlamento a dimostrare "con atti concreti" di non essere obsoleto. "La riflessione riguarda una sfida che abbiamo di fronte - dice -: valorizzare il Parlamento nell'ottica di una funzionalità rinnovata. Vogliamo integrare la rappresentanza con la democrazia diretta per restituire le istituzioni ai cittadini".

Tutte le opposizioni reagiscono invece parlando di un vero e proprio rischio di deriva autoritaria.

"Dimostra l'autoritarismo del M5S", dice il presidente Pd Matteo Orfini. Laura Boldrini di Liberi e uguali parla di democrazia diretta a fasi alterne per le mancate consultazioni su voucher, fondi della Lega e Commissione di Vigilanza Rai. In Forza Italia Maurizio Gasparri denuncia "le manipolazioni M5S", ma il portavoce Giorgio Mulé riduce tutto a "un'altra minchiata" dovuta al caldo. "Serve una reazione forte" dice il segretario Pd Maurizio Martina, ma si deve "assumere in pieno il tema della democrazia diretta".

Maria Elena Boschi, ministro delle Riforme del governo Renzi, interviene a sorpresa con un tweet: "La nostra riforma costituzionale prevedeva di superare il Senato e ci hanno accusato di deriva autoritaria. Adesso che Casaleggio chiede di eliminare tutto il Parlamento dove sono i custodi della Costituzione? Tutti in ferie?", si chiede l'ex ministro.