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Berlusconi: "Preoccupato per la crisi ma no a un governissimo"

La soluzione per il leader di Forza Italia "è una sola: meno tasse e meno burocrazia"

Un governo di unità nazionale per superare la crisi coronavirus "non farebbe bene all'Italia". Ne è convinto il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, che si dice però "molto preoccupato" per la situazione economica. La soluzione quindi "è una sola: meno tasse e meno burocrazia. Un serio shock fiscale con la flat tax e la riduzione delle aliquote" potrebbe "ridare fiato alle aziende e restituire liquidità al mercato".

La situazione del governo - Il presidente di Forza Italia guarda al futuro prossimo affrontando un'estate di lavoro. "In questi mesi non ho mai smesso di lavorare e non intendo certo farlo adesso - dice nel colloquio con il diretto del quotidiano, Alessandro Sallusti -. Dall'inizio di agosto ho ripreso le riunioni in presenza e non a distanza. Sarà un'estate impegnativa sia perché a settembre si svolgono importanti elezioni regionali e amministrative, sia, soprattutto, perché la situazione del governo è davvero grave".  

 

Governo di unità nazionale - Silvio Berlusconi non pensa che un governo di unità nazionale possa fare bene all'Italia: "Fare un governo con forze incompatibili con noi non farebbe bene né all'Italia, né a Forza Italia" e sul futuro aggiunge: "Io sto lavorando al contrario per rafforzare il centrodestra, ridando slancio alla sua componente liberale, cattolica, europeista, garantista, senza la quale non si vince e se si vincesse, non si saprebbe governare".

 

Elezioni regionali - Sul fronte delle elezioni Berlusconi assicura che Forza Italia è impegnata per la vittoria dei candidati di centrodestra e che lui stesso sarà in campo in prima persona. In quanto ai risultati non ha dubbi. "Saranno l'occasione per ribadire che il governo non rappresenta la maggioranza degli italiani". Superato l'impegno elettorale ci sarà però da affrontare un autunno caldissimo. "Non passa giorno senza che arrivino cattive notizie - dice -. Aziende in difficoltà., che stanno per chiudere o hanno già chiuso".

 

Situazione economica - In particolare, Berlusconi sottolinea la situazione preoccupante di interi settori, come il turismo e la ristorazione, che rischiano di non risollevarsi più da un momento come questo. "La disoccupazione potrebbe avere un'impennata drammatica, con effetti recessivi a catena, appena finiranno gli effetti di provvedimenti-tampone, come il blocco dei licenziamenti". 

 

Come arginare la crisi - "La strada è solo una: meno tasse e meno burocrazia. Un vero shock fiscale con la flat tax e la riduzione di tutte le aliquote può ridare fiato alle aziende e restituire liquidità al mercato che ne ha disperatamente bisogno. E poi un taglio netto all'esasperante burocrazia che rende il lavorare in Italia straordinariamente faticoso". Queste le proposte di Berlusconi per migliorare la situazione economica italiana e aggiunge: "Se, come temo, la maggioranza non ci ascolterà, queste saranno le prime cose che faremo quando torneremo di nuovo al governo". 

 

L'importanza dell'Europa - Il presidente di Forza Italia ribadisce la sua convinta posizione europeista e sottolinea come l'Europa possa esserci di aiuto in questo momento di difficoltà, ma che da sola non può bastare: "Potrebbe salvarci, ma sta a noi fare buon uso delle risorse di cui disporremo. Guai rinunciare al Mes quando la situazione della nostra sanità è molto precaria, soprattutto al Sud, proprio nelle regioni più esposte a una nuova ondata di Covid, proveniente dall'Africa o dal Medio Oriente".

 

 

 

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