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Beneficenza, ok Cdm al ddl sulla trasparenza: multe fino a 50mila euro

La nuova normativa dispone regole e sanzioni stringenti che riguardano anche gli influencer

C'è il via libera del Consiglio dei ministri al disegno di legge sulla beneficenza.

La nuova normativa introduce principi di trasparenza nelle operazioni legate ad attività di solidarietà e sostegno a enti benefici nelle attività commerciali, disponendo regole e sanzioni stringenti che riguardano anche gli influencer. Si prevedono multe fino a 50mila euro. Il commento di Chiara Ferragni: "Felice, si riempie un vuoto legislativo".

 

 

Beneficenza, ok Cdm al ddl sulla trasparenza: multe fino a 50mila euro - foto 1
Tgcom24

 

Sanzioni da 5mila a 50mila euro

 In caso di violazione degli obblighi previsti dal disegno di legge in materia di destinazione di proventi derivanti dalla vendita di prodotti, l'Autorità potrà erogare una sanzione che va da 5mila fino a 50mila euro. Il 50% di questo importo sarà destinato a iniziative solidaristiche, individuate con un successivo decreto, ha detto il ministro per le Imprese e il made in Italy Adolfo Urso al termine del Cdm. 

 

Urso: "Ddl su beneficenza assicura informazione non ingannevole"

 II provvedimento, ha spiegato il ministro, prevede che i produttori di beni e i professionisti abbiano l'obbligo di riportare sulla confezione dei prodotti informazioni specifiche, tra cui l'importo complessivo destinato in beneficenza, chiarendo se questo è predeterminato o se è un valore percentuale sul prezzo di ogni singolo prodotto. "Così il consumatore saprà con certezza quale parte del ricavato andrà a iniziative solidaristiche", ha osservato Urso. Inoltre, prima andrà comunicata al Garante per la concorrenza l'intenzione di realizzare questa attività promozionale e il termine entro cui effettuare il versamento dell'importo al soggetto beneficiario. Il provvedimento, ha aggiunto il ministro, "risponde ai principi della trasparenza e assicura una informazione chiara e non ingannevole" quando i prodotti vengono pubblicizzati e venduti con fini solidaristici. La misura, ha chiarito Urso, "non riguarda ovviamente le attività di promozione da parte di enti non commerciali, per cui resta valido il codice del Terzo settore, né gli enti che fanno parte delle confessioni religiose, per cui c'è un accordo tra Stato e confessioni".

 

Ferragni: "Felice, si riempie un vuoto legislativo"

 "Sono lieta che il governo abbia voluto velocemente riempire un vuoto legislativo. Quanto mi è accaduto mi ha fatto comprendere come sia fondamentale disciplinare con regole chiare le attività di beneficenza abbinate alle iniziative commerciali": è il commento di Chiara Ferragni al dl sulle iniziative commerciali a sfondo benefico. "Questo dl - ha aggiunto - consente di colmare una lacuna che da una parte impedisce di cadere in errore, ma dall'altra evita il rischio che da ora in poi chiunque voglia fare attività di beneficenza in piena trasparenza desista per la paura di essere accusato di commettere un'attività illecita".

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