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Banda larga: il governo stanzia fondi per 12 miliardi

Piano investimenti pubblici con fondi europei e sblocca Italia: obiettivo andare oltre lʼAgenda digitale europea "portando i 100 mega allʼ85% della popolazione entro il 2020"

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"La comunicazione sulla banda ultra larga in Consiglio dei ministri rappresenta l'abc del nuovo alfabeto economico del Paese". Lo ha annunciato il premier Matteo Renzi ricordando che il provvedimento "arriva dopo un percorso di ascolto e confronto con le istituzioni europee". Il Cdm ha approvato il Piano per la banda ultralarga e la crescita digitale 2014-2020. A disposizione fondi per 12 miliardi in 7 anni.

"Piano investimenti con fondi europei e sblocca Italia" - Quello messo in campo dal governo è "un piano di investimenti pubblici da 12 miliardi di euro in 7 anni: 4,4 miliardi da Fondo europeo agricolo sviluppo rurale, Fondo europeo sviluppo regionale e 5 miliardi dal fondo per lo sviluppo e la coesione a cui sommare altre risorse come Fondo Juncker, Sblocca italia, economie SPC". Lo si legge nelle slide pubblicate sul sito del governo per illustrare la strategia per la banda ultralarga e crescita digitale.

"L'Italia è pronta per la sua rivoluzione digitale e ha l'ambizione di superare gli obiettivi dell'Agenda digitale europea con un Piano Nazionale che impiega risorse pubbliche per 6 miliardi di euro", ha assicurato il ministro dello Sviluppo Federica Guidi.

"Per la prima volta l'Italia si dota di un piano che mette insieme diversi ministeri, diverse fonti di finanziamento, fondi propri di Regioni, dei privati: un mix e un tentativo di mettere a unità una serie di competenze e risorse in un quadro strategico che permetta questo paese finalmente di fare la sua rivoluzione digitale, e raggiungere gli obiettivi dell'agenda europea", ha detto il sottosegretario Graziano Delrio al termine del Cdm che ha approvato la Strategia italiana per la banda ultralarga e per la crescita digitale 2014-2020.

A latere ci dovrà essere poi l'attuazione del cosiddetto decreto "sblocca Italia" arrivato alla firma del ministro Federica Guidi e il decreto legge sulla banda larga di cui si è parlato nei giorni scorsi. Per quest'ultimo il governo ha preso tempo mentre martedì sono stati approvati due documenti politici, uno sulla banda ultra larga e uno sugli obiettivi di crescita digitale.

Viene fissato un macro-obiettivo, identifica le aree di intervento, gli strumenti finanziari e stima le risorse necessarie. Un obiettivo potrebbe essere quello di raggiungere il 45-55% della popolazione con il FTTB/FTTH e fino all'85% con il FTTC. L'ambizione è quella di superare gli obiettivi dell'Agenda digitale europea "portando i 100 mega all'85% della popolazione entro il 2020", ha detto il ministro Guidi, con un'Italia divisa in quattro aree di intervento, dalle città metropolitane alle aree rurali.

Una serie di misure ad hoc verranno inserite in un provvedimento specifico, come "il servizio digitale universale, un fondo di garanzia, un voucher di accompagnamento alla migrazione verso la fibra ottica e la convergenza di prezzo per i collegamenti in fibra ottica realizzati con sovvenzioni statali, al prezzo dei collegamenti in rame", si legge in una nota.

In totale il bacino di risorse pubbliche a cui potenzialmente si potrebbe attingere supererebbe i 13 miliardi. Dai fondi strutturali per il 2012-20 si possono ricavare 2,2 miliardi di euro, dai Fondi per lo sviluppo e la coesione (FSC) ex Fondi per le aree sottoutilizzate (FAS) si possono ottenere fino a 4 miliardi di euro anche se in teoria a far data dal 2017. Infine, secondo indiscrezioni, l'Italia avrebbe prenotato fondi per la banda larga 7 miliardi di euro nell'ambito del piano Junker. Convitati di pietra sono i privati. "Le sole risorse pubbliche non saranno sufficienti", ha sottolineato il Cdm sollecitando un partnerariato pubblico privato. Vodafone ha già rilanciato l'idea di una newco con la partecipazione dello Stato e aperta a tutti gli operatori.