"CON REVOCA SCATTA OBBLIGO INDENNIZZO"

Autostrade, Aspi contro il Mit: "Relazione diffusa in modo pilotato"

La società sottolinea che "i termini della Convenzione prevedono, nella denegata ipotesi di revoca, il pagamento di un cosiddetto indennizzo che corrisponde al giusto valore della concessione"

01 Lug 2019 - 13:15
 © ansa

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"Autostrade per l'Italia dichiara di non aver ricevuto alcuna comunicazione in relazione al procedimento in corso e di aver appreso solo da notizie di stampa dell'esistenza e dei contenuti della relazione della Commissione ministeriale insediata presso il Mit". Lo si legge in una nota in cui Aspi "contesta il metodo di diffusione alla stampa in modo pilotato e parziale di stralci di tale relazione".

La società ha inoltre sottolineato che "i termini della Convenzione prevedono, nella denegata ipotesi di revoca, il pagamento di un cosiddetto indennizzo che corrisponde al giusto valore della concessione, secondo i criteri contrattualmente previsti. La sussistenza di tale obbligo di indennizzo, come riportato dalla stampa, è confermata anche dalla stessa relazione della Commissione".

Nella relazione del Mit si evidenzia infatti che il crollo del ponte Morandi ha comportato "la mancata restituzione di un bene la cui custodia aveva affidato ad Autostrade per l'Italia, che era tenuta a restituirlo integro. Ci configura un grave inadempimento che consente la revoca unilaterale della concessione". Il crollo, recita un passaggio della relazione, lascia presupporre gravi lacune del sistema di manutenzione che si possono ritenere sussistenti su tutta la rete autostradale (molti ponti hanno stesso livello di rischio di quello di Genova) e che pertanto giustificano che lo Stato abbia perso fiducia nell’operato di Aspi (da tenere conto che Autostrade per l'Italia ha già iniziato un forte intervento di manutenzione straordinaria dopo il crollo).

Secondo la commissione sono inoltre nulle (o comunque non applicabili al caso) alcune clausole della convenzione che prevedono risarcimenti per risoluzione anticipata, anche se comunque Aspi lo chiederà in sede contenziosa e non si può escludere che li ottenga. L'articolo 9 bis della convenzione prevede che il diritto a indennizzo/risarcimento del concessionario sussiste "nel rispetto del principio dell'affidamento". A quanto leggiamo dalla stampa la relazione del Mit ha evidenziato invece gravi inadempienze da parte di Aspi. Ciò significa che lo Stato nel caso di revoca non dovrà pagare ad Aspi i soldi per i mancati guadagni, come qualcuno ha provato a dire in questi giorni". Lo hanno sottolineato fonti di governo M5s. "Noi ci stiamo muovendo nel rispetto del contratto di concessione e nel solco dei contratti in essere. Perché chi investe in Italia deve sapere che è il benvenuto, che supportiamo il business, ma nel massimo rispetto degli interessi nazionali", concludono.

"A quanto stiamo apprendendo sarebbero emerse gravi inadempienze da parte di Autostrade (e dunque i Benetton). Noi ci stiamo muovendo nel rispetto del contratto di concessione e nel solco dei contratti in essere. Andiamo avanti, come un treno! Un abbraccio alle famiglie delle vittime del Ponte Morandi. Lo Stato, questo Stato, è con voi". Lo ha scritto il vicepremier Luigi Di Maio su Facebook.

Perentorio il ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, che ha sottolineanto che "il Movimento 5 Stelle ritiene che, essendo venuto meno totalmente il rapporto di fiducia nei confronti di un concessionario che si è dimostrato incapace di gestire un bene pubblico, questo deve portare ad una evidente revoca della concessioni perché le relazioni fanno capire come il modello manutentivo applicato sul Ponte Morandi a Genova sia lo stesso applicato su tutti i 3mila Km e la revoca delle concessioni riguarda l'intera rete concessa".

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