Dall'assemblea dei sindaci lombardi, il ministro dell'Interno torna a parlare dei tagli previsti dalla Finanziaria. "Il ministro Tremonti è il miglior ministro dell'Europa, se dice no non lo fa per cattiveria ma perché sa che ci sono priorità e la priorità è evitare il fallimento dello Stato". "Farò di tutto per convincere il ministro perché i tagli avvengano altrove, non sui Comuni e sui sindaci - ha aggiunto Maroni -. Datemi una mano a convincerlo".
Maroni ha assicurato che l'attuazione del federalismo fiscale andrà avanti anche nel caso di crisi di governo. ''La crisi di governo, se ci sarà, non interromperà l'attuazione dei decreti attuativi del federalismo, e nemmeno le elezioni anticipate'', ha aggiunto il ministro dell'Interno durante l'assemblea dell'Anci Lombardia. ''Fino ad allora - ha aggiunto - il nostro imperativo è resistere, poi succederà quello che deve succedere''. ''Questi decreti forse non saranno perfetti, ma il processo che abbiamo avviato oramai è inesorabile. Se c'è qualcuno che vuole fermarlo dobbiamo impedirglielo''. ''Non sottovalutiamo il rischio - ha aggiunto Maroni - di un freno a mano o di un bastone tra le ruote contro un meccanismo di riforma che oramai è stato avviato''.
Maroni ha inoltre assicurato l'impegno del governo affinché nell'Expo non vi siano infiltrazioni della criminalità organizzata e perché ''neppure un euro finisca nelle mani della criminalità". ''C'e' l'impegno da parte del governo, dello Stato e di tutte le comunità - ha spiegato Maroni - per la riuscita di questo grande evento. E' chiaro che l'Expo è anche un'attrazione fatale per la criminalità organizzata. Per prevenire le infiltrazioni abbiamo costituito il comitato di vigilanza territoriale con un gruppo interforze, coordinato dal prefetto Lombardi, che vigila sulle attività''.
Il ministro dell'Interno ha spiegato ai sindaci che ''le iniquità'' possono essere determinate dai tagli ma le conseguenze che possono derivare dalla mancanza dei tagli possono creare altrettante iniquità. ''Senza i tagli della spesa pubblica - ha spiegato Maroni - c'è il rischio di finire come la Grecia, l'Irlanda o la Romania''. Secondo Maroni, la spesa pubblica ha avuto un incremento esponenziale ''grazie alla finanza allegra degli anni '70 e '80''. ''Ogni anno solo per gli interessi del debito pubblico - ha precisato - dobbiamo pagare 70 miliardi di euro e basta un attacco speculativo perché diventino anche 80 miliardi di euro''. Maroni ha quindi spiegato che obiettivo del suo ministero e del governo più in generale è di ''recuperare le risorse confiscandole alla criminalità organizzata e razionalizzare gli interventi''.