Dopo il pasticcio del decreto salva-Roma, è intervenuto il presidente Napolitano chiedendo di "assicurare la pertinenza degli emendamenti". Sulla stessa linea il presidente del Senato Grasso: "Massimo rigore o sarà stop"
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Giorgio Napolitano in un messaggio al premier e ai presidenti delle Camere ha chiesto di assicurare il "massimo rigore nel vaglio degli emendamenti ai decreti". Nella lettera il Capo dello Stato ha sottolineato che bisogna assicurare l'attinenza degli emendamenti al contenuto dei dl "anche adottando opportune modifiche dei regolamenti parlamentari". Il monito del Colle è giunto dopo la vicenda del dl Salva Roma.
Grasso: "Rigore sui decreti o bloccherò emendamenti" improponibili" - Sulla linea di Napolitano anche il presidente del Senato Piero Grasso. "I criteri indicati dal Colle sull'esame dei dl "siano rigorosamente rispettati o non esiterò a dichiarare improponibili gli emendamenti". Grasso ha ricordato, inoltre, che respingerà anche emendamenti "già approvati dalla Commissione con i pareri favorevoli dei relatori e del governo".
Il richiamo di Napolitano - Dunque giunge forte l'altolà Napolitano allo stravolgimento dei decreti in Parlamento. Dopo il pasticcio sul dl salvaRoma, ritirato di corsa dal governo perché le Camere lo avevano reso irriconoscibile rispetto alla versione uscita da palazzo Chigi, Napolitano ha chiesto "massimo rigore". Metodo non propriamente seguito durante l'esame del decreto: approvato per scongiurare il rischio default della Capitale dopo la scoperta di un buco di 867 milioni di debiti, il provvedimento stava per uscire dall'esame parlamentare arricchito da uno strascico di finanziamenti a pioggia (dal trasporto pubblico della Calabria ai fondi per il comune di Pietralcina) che niente avevano a che fare con i problemi del Campidoglio. A quel decreto, ha osservato Napolitano, sono stati aggiunti "dieci articoli per complessivi 90 commi".
Da parte loro i presidenti di Camera e Senato si son detti pronti a raccogliere l'invito del Colle. Nelle prossime settimane - ha assicurato Laura Boldrini - dovrebbe essere pronta la prima bozza delle nuove regole dei lavori della Camera che presto sarà portata al voto dell'aula.
La vicenda del dl salva Roma con le "difficoltà incontrate", ha spiegato il premier Enrico Letta alla fine del consiglio dei ministri, ha reso ormai evidente come "in questo paese sia essenziale una riforma complessiva del procedimento legislativo". Sarà fatta, promette, "nel 2014", anche per evitare altri "ingorghi".