CAMERE APERTE 2013

Il Parlamento e la "fatica" di fare le leggi

L'associazione Openpolis presenta il dossier "Camere Aperte 2013", dedicato ai nostri governanti. Il rapporto monitora e valuta l'ultima legislatura. Delle 387 leggi approvate solo 90 sono quelle parlamentari e hanno richiesto più di 600 giorni

05 Feb 2013 - 11:51
 © LaPresse

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Siamo ancora una Repubblica parlamentare? E' quanto si chiede l'associazione Openpolis nel suo rapporto "Camere Aperte 2013", dedicato al Parlamento italiano per monitorare e valutare l’attività di deputati e senatori. Un dato emerge su tutti: delle 387 leggi approvate ben 297 sono di origine governativa (e con un iter di 130 giorni) e solo 90 quelle parlamentari (il cui iter però ha richiesto più di 600 giorni).

Al centro del rapporto c'è l'analisi della legislatura appena conclusa per individuare protagonisti, trend, temi-chiave e l'imprescindibile valutazione sui due governi che l'hanno guidata, Berlusconi prima e Monti dopo.

L'abuso della fiducia - Negli ultimi vent'anni, è cresciuto sempre più il peso degli esecutivi e l'importanza del loro ruolo rispetto i poteri e le funzioni del Parlamento. A tal punto che è lecito domandarsi se quella italiana sia ancora un Repubblica parlamentare. Una tendenza che è diventata sempre più marcata con Berlusconi fino ad imporsi definitivamente con Monti che, lanciando l'appello "a far presto", ha chiesto ed ottenuto margini di manovra immensi, impensabili per i suoi predecessori.

Parlamento sempre più "depauperato" - Monti, infatti, si legge nel dossier, ha poi utilizzato in maniera sistematica lo strumento del voto di fiducia, percentualmente triplicandone la frequenza rispetto l'esecutivo Berlusconi. A un parlamento "impoverito" del suo potere legislativo non è stata neppure riconosciuta la sua funzione di controllo sull'operato del governo. Interrogazioni e interpellanze di deputati e senatori, infatti, sono state per lo più ignorate: se il governo Berlusconi ha risposto poco (39%), il governo Monti ha fatto decisamente peggio (29%).

Confronto Berlusconi-Monti - Confrontare Berlusconi e Monti vuol dire anche rifarsi alle loro agende politiche e alle priorità che hanno dato ai lavori parlamentari. Se la cifra riassuntiva può essere "Giustizia" per il primo e "Imprese" per il secondo, si possono individuare alcuni argomenti su cui si è registrata in particolare la maggior differenza di interesse fra i due. Mentre Berlusconi ha un saldo positivo su "testamento biologico", "istruzione" e "immigrazione", Monti ha invece preferito altri temi, come "rifiuti", "casa" e "pensioni". In questa cornice politico-istituzionale hanno agito poi i circa 1.000 parlamentari, fra deputati e senatori. Gli indici elaborati da Openpolis per misurare rilevanza, presenze e produttività non solo possono contribuire a rendicontare in maniera corretta la loro attività, facendo emergere i protagonisti positivi e negativi, ma con l'approssimarsi delle prossime elezioni politiche possono essere d'aiuto ai cittadini nella scelta del voto: confermare chi ha lavorato bene e sostituire chi non l'ha fatto.

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