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Monti: "Nel 2013 la ripresa ci saràFiat non ci ha chiesto aiuti di Stato"

Il premier sul Lingotto: "Salvaguardare la presenza dell'azienda nel Paese". Attacca le forze politiche sulla corruzione: "Inerzia comprensibile, non scusabile". E annuncia: "Non mi ricandido"

24 Set 2012 - 11:02
 © Ansa

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"Il 2013 sarà un anno in crescita". Lo ha ribadito il premier, Mario Monti, alla conferenza internazionale sulle riforme strutturali organizzata dall'Ocse e dal governo italiano. Monti ha precisato che il -0,2% del pil previsto per l'anno prossimo "sembra recessione, ma in corso d'anno quel -0,2 medio" è previsto "con un profilo ascendente". Poi un accenno alla questione Fiat: "Niente aiuti all'azienda e salvaguardarne la presenza in Italia".

Dunque "il motore dell'economia si riavvierà lentamente", a causa del "peso del passato" e quindi "la ripresa può essere solo graduale", ha voluto precisare Monti.

"Alle parti sociali chiedo più coraggio"
''Chiedo alle parti sociali di saper guardare, come hanno fatto in tante fasi della vita italiana, in modo coraggioso'', ha aggiunto il presidente del Consiglio, sottolineando che la questione della competitività deve essere ''il tema al centro dei rinnovi contrattuali''. A tal proposito Monti è stato chiaro: ''E' troppo presto per abbandonare il rigore in una fase 2'', quella dell'implementazione delle riforme e della crescita.

Fiat non ha chiesto aiuti
"Fiat non ha chiesto aiuti nè cassa in deroga". "Non sono state chieste - ha precisato Monti - concessioni finanziarie e se fossero state chieste non sarebbero state" concesse. Monti ha aggiunto che l'esito dell'incontro può essere visto "come una scommessa" per l'azienda e per il Governo. "Importante è salvaguardare la presenza di Fiat in Italia".

"L'incontro con i vertici della Fiat - aggiunge - è stato lungo e dal momento che non veniva alimentato da noi con comunicati e Twitter capisco che chi doveva lavorare abbia fatto lavorare la fantasia. Ma non sono stati chiesti aiuti nè Cig in deroga".

"Corruzione: inerzia comprensibile, non scusabile"
Il premier ha toccato poi il tema più scottante di questi giorni, quello della corruzione, dicendo che "l'inerzia di una parte politica è comprensibile ma non scusabile". E poi assicura che ci "sarà un pacchetto equilibrato sulla giustizia". A questo proposito ha promesso che "il governo farà ogni sforzo" perché il ddl anticorruzione "sia portato a termine" all'interno di "un pacchetto equilibrato" in materia di giustizia, perché "crediamo che la logica del pacchetto vada tutelata".

"Io non mi ricandido"
Monti ha poi detto, con un giro di parole chiarissimo, che non si presenterà alle prossime elezioni. Ai lavori della conferenza internazionale sulle riforme strutturali in Italia ha infatti dichiarato: "Il teorema di Juncker, che dice che chi fa le riforme strutturali lo fa per il bene del suo Paese ma poi perde le elezioni, non si può applicare in alcun senso a noi che non abbiamo prospettive elettorali".

Monti a Gurria (Ocse): ridurre le disuguaglianze difficile da dire e da fare
Inoltre Monti ha avuto uno scambio di battute con Angel Gurria, segretario generale dell'Ocse, durante il convegno organizzato a Roma dal governo con l'organizzazione. Scherzanso sulla difficoltà di Gurria di pronunciare la parola "disuguaglianze", il premier è intervenuto con ironia: "Ridurre le disuguaglianze è difficile da pronunciare e da mettere in pratica".

E l'Ocse promuove l'operato di Monti
Gurria ha poi lodato il premier dicendo che "le riforme strutturali avviate dal governo Monti consentiranno all'Italia un aumento del Pil del 4% nei prossimi 10 anni, +0,4% all'anno sulla base delle sole riforme annunciate finora". L'Italia però, continua Gurria, non deve abbandonare la strada delle riforme. In particolare, quella del lavoro "deve essere attuata rapidamente ma anche sostenuta da politiche occupazionali mirate, da investimenti nell'istruzione e da politiche sociali volte ad aiutare le fasce più deboli". L

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