Libia, la vicenda Almasri
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La mossa di Via Arenula ha lo scopo di scongiurare altri casi simili in vista di un "agreement" per facilitare la comunicazione e la sintonia con i giudici internazionali
Sul caso Almasri il governo italiano chiede informalmente alla Cpi di dialogare e di collaborare. Il ministero della Giustizia ha infatti auspicato, rivolgendosi alla Corte penale internazionale, l'avvio di alcune consultazioni per una comune riflessione sulle criticità che hanno riguardato la vicenda: lo scopo è di scongiurare il ripetersi di situazioni analoghe e di avviare una sorta di "agreement" per una migliore collaborazione futura.
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In queste ore all'Aja è dunque arrivato da Roma un documento riguardante alcuni chiarimenti e ipotesi per facilitare le eventuali successive comunicazioni con i giudici internazionali. E' quanto si apprende da fonti informate secondo cui al momento non sarebbe ancora arrivata alcuna comunicazione di indagini nei confronti dell'Italia da parte della Cpi.
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Le opposizioni presentano una mozione di sfiducia contro il ministro della Giustizia Carlo Nordio per la vicenda Almasri. Il documento è firmato da Partito democratico, Movimento 5 stelle, Alleanza Verdi Sinistra, Italia Viva e Più Europa. "In merito alla gravissima vicenda della liberazione e del rimpatrio con volo di Stato del torturatore libico Almasri, i partiti di opposizione presenteranno in Parlamento una mozione di sfiducia contro il ministro della Giustizia del governo Meloni, Carlo Nordio", si legge in una nota. Si sfila invece Azione, di Carlo Calenda: "Non è possibile che l'unica via per fare opposizione sia passare da una mozione di sfiducia all'altra. Ieri Santanchè oggi Nordio. Tutte peraltro completamente inutili e controproducenti".
Intanto il Tribunale dei ministri ha iniziato a muovere i primi passi nell'indagine sul caso Almasri. E ha chiesto al ministero della Giustizia copia di tutto il carteggio.