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Abbattimento cinghiali in città, l'Ue chiede chiarimenti all'Italia

La Commissione europea, in una lettera al governo, richiama due direttive sulla protezione della fauna selvatica e domanda come la norma approvata a dicembre ne garantisca il rispetto. Bonelli dei Verdi: "La politica cambi rotta"

Il via libera all'abbattimento dei cinghiali in città finisce nel mirino della Commissione europea.

Da Bruxelles è infatti giunta una richiesta di chiarimenti al governo Meloni, con l'invito a rispondere entro 4 settimane alla richiesta di "informazioni dettagliate in merito all'adempimento da parte dell'Italia" agli obblighi derivanti dalla Direttiva Habitat del 1992 e alla Direttiva Uccelli del 2009 che prevedono l'istituzione di zone speciali di protezioni. Il testo della norma, proposta da Fratelli d'Italia, prevede infatti l'abbattimento della fauna selvatica anche in aree vietate alla caccia.

 


 

"Tramite articoli di stampa e una petizione al Commissario Sinkevicius - scrive la Commissione Ue nella sua lettera al governo - i servizi della Commissione hanno preso conoscenza della legge n. 197 adottata il 29 dicembre 2022, il cui articoli 1, comma 477 concede alle regioni la facoltà di provvedere al controllo e, se necessario, autorizzare piani di controllo numerico tramite abbattimento o cattura, delle specie di fauna selvatica, anche nelle zone vietate alla caccia, come le aree protette, e nei periodi dell'anno in cui la caccia è vietata. Lo stesso articolo al comma 448 prevede l'istituzione di un piano nazionale straordinario quinquennale  per la gestione e il contenimento della fauna selvatica sul terriorio nazionale".

 


 

 

L'Ue dopo aver richiamato le due direttive per la protezione della fauna, chiede quindi all'Italia di chiarire in che modo le disposizioni della legge approvata a dicembre garantiscono il rispetto delle normative europee e dei divieti, e in che modo le autorità italiane intendano assicurarne il rispetto.

 


 

 

Dopo la notizia della lettera europea è subito arrivato il commento di Angelo Bonelli ed Eleonora Evi, co-portavoce nazionali di Europa verde e deputati di Alleanza verdi e sinistra, insieme alla presidente del gruppo Avs alla Camera dei deputati, Luana Zanella. In una nota congiunta, i tre sottolineano come la missiva dell'Ue "conferma le preoccupazioni che avevamo espresso nel nostro esposto all'UE circa l'emendamento alla Legge di Bilancio presentato da Fratelli d'Italia e approvato da tutta la maggioranza poco più di un mese fa: sulla 'caccia selvaggia' in città e nei parchi, verso qualsiasi specie selvatica, l'Europa avvisa il governo sul rischio di apertura di una procedura di infrazione e chiede al nostro Paese di rispettare gli obblighi di tutela previsti dalle direttive Habitat e Uccelli".

 

Secondo Bonelli, Evi e Zanella, "la maggioranza, dunque, non mette solo in pericolo la tutela dell'ambiente e delle specie protette allo scopo, neanche troppo velato, di favorire la lobby delle doppiette, ma fa pagare le sue scelte scellerate direttamente agli italiani sulle cui tasche peserà la procedura di infrazione. È ora che la politica cambi rotta e si occupi seriamente della tutela dei beni comuni, della fauna e dei territori, piuttosto che seguire l'agenda dei cacciatori e degli armieri".

 

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