L'attrice si racconta a TgCom24: dalla vita da mamma alla storia con il suo compagno, dall'esperienza a "Striscia la Notizia" al ritorno in grande stile a teatro con lo spettacolo "Ma non dovevamo vederci più?"
di Francesca Fiorucci© Ufficio stampa
Facendo un bilancio della propria vita e della carriera, Valeria Graci si dà una pacca sulla spalla. E fa bene. Ha una famiglia felice con suo figlio adolescente Pierluigi (14 anni) e Antonio, il suo compagno di cui è innamoratissima. Ma è anche una delle attrici comiche italiane più amate, come conferma il successo dello spettacolo teatrale "Ma non dovevamo vederci più?" in coppia con Katia Follesa. Amiche da una vita, le due attrici hanno scelto per un periodo di prendere strade diverse sul piano professionale. Su quello personale però sono sempre rimaste unite, nonostante le loro diversità sul piano artistico e caratteriale, come Valeria ha raccontato a TgCom24.
Sei a teatro insieme a Katia Follesa con lo spettacolo "Ma non dovevamo vederci più?". Come vi siete ritrovate?
Due anni fa io e Katia eravamo in vacanza al mare con i figli e lei ha proposto di tornare insieme per i 20 anni di Katia&Valeria. Secondo me non c'era bisogno di un ritorno dopo tanti anni, ero scettica anche sulla reazione del pubblico, era passato tanto tempo... invece bang! Dopo due ore dall'annuncio dello spettacolo i teatri erano sold out. E' rimasto un amore tale per cui la gente conosce ancora le nostre battute. E' stato un ritorno alla grande, con grandi emozioni e in grande stile, ma senza troppe pretese. Ci siamo dette: "Vediamo come va", e sta andando benissimo. Molte persone, sia pubblico che addetti ai lavori, ci dicono: "E' già finito?". E' partita in sordina ma ha regalato sorprese, soddisfazioni e conferme.
Quindi il tuo riavvicinamento con Katia è avvenuto prima sul piano personale e successivamente professionale?
Ti rivelo uno scoop: io e Katia non ci siamo mai allontanate. Abbiamo un'amicizia che ci lega da più di venti anni, abbiamo due vite e due visioni artistiche diverse ma sul palco siamo una bomba. Abbiamo preso ognuna la propria strada in maniera consapevole. Non è che una ha lasciato l'altra, e l'altra si è dovuta barcamenare. Ci è andata bene, ognuna di noi ha lavorato e ha fatto belle cose anche se diverse tra loro. Ci siamo sempre sentite e frequentate, i nostri figli sono molto amici e sono cresciuti insieme. Io e lei abbiamo anche una sensibilità diversa, ma non per questo significa che non si possa andare d'accordo. Proprio la nostra diversità ci unisce e ci rende forti e uniche.
Hai iniziato la tua carriera di comica oltre 20 anni fa, come è cambiata la comicità in questo lasso di tempo? Il pubblico ride per motivi diversi rispetto al passato?
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Purtroppo o per fortuna la comicità è cambiata tantissimo, è cambiata la televisione, la radio e la comunicazione in generale. L'avvento dei social in maniera prepotente ha scoperchiato un modo nuovo di comunicare e di fare comicità. Bastano due filtri e una storia per fare una cosa comica che vada virale. Poi bisogna vederlo se tutto è davvero divertente, alcune cose sono al limite dell'imbarazzo. E' cambiata la comicità perché è cambiato il mondo. Noi abbiamo fatto tanta gavetta, lo dico con orgoglio, e tutto questo non c'era. Se ci fossero stati i social ai tempi nostri avremmo fatto numeri incredibili. Adesso la comicità è più veloce e immediata e più breve. Prima si era abituati al monologo, ora bastano pochi secondi per fare una cosa da ridere. Bisogna adattarsi ai tempi che cambiano.
Ora è più facile far ridere, più difficile, o solo diverso?
Non ti so rispondere perché ho un'età diversa. Io sono cambiata perché sono cresciuta e questo ti dà la possibilità di avere più esperienza. Io ho lavorato tantissimo sull'improvvisazione, sia con Katia che da sola. Tante volte ho avuto l'istinto di improvvisare, anche in contenitori che di per sé nulla avevano a che fare con la comicità, ma questo riesci a farlo grazie all'esperienza.
E a te, cosa fa ridere?
A me fanno ridere i bambini piccoli, che mangiano, che si addormentano, che si addormentano mentre mangiano. Tant'è che mio figlio è stato una grande ispirazione per tanto tempo. Il personaggio di Peppa Pig che ho fatto a "Striscia la Notizia" è nato perché sono diventata mamma. Tantissime altre cose sono nate perché ho osservato molto i bambini, mi divertono le loro facce ed espressioni. Anche il personaggio della bambina che ho sempre fatto in teatro e che ora faccio sui social con un filtro, funziona perché c'è un lavoro attoriale dietro e un'osservazione sul campo.
Hai fatto riferimento a Pierluigi, tuo figlio che ha 14 anni, che rapporto avete? Com'è essere madre di un adolescente?
E' molto complicato in un periodo storico come questo, sia per un maschio che per una femmina. Per un maschio di più, noi mamme abbiamo una grande responsabilità perché diventeranno gli uomini di domani. Anche in base alla mia esperienza personale, io cerco sempre di trasmettere valori importanti a mio figlio. Non lo mollo un attimo. Ci vuole poco perché si perdano o si mischino a qualcosa che non appartiene loro solo per sentirsi fighi. Io ho un rapporto molto bello con Pierluigi. E' un ragazzino vivace, a volte è pigro ma mi ascolta molto. E' sensibile e affettuoso, parliamo tanto. Ha fatto tanta psicoterapia perché l'ho voluto a tutti i costi. La salute mentale viene prima di tutto il resto, soprattutto in questo contesto storico e sociale. Io sono una mamma che cresce un figlio da sola, con tutte le difficoltà. Nonostante io abbia un compagno meraviglioso, con cui viviamo e stiamo benissimo. C'è una grande armonia ma il rispetto dei ruoli è fondamentale: il mio compagno sa quale è il suo ruolo, mio figlio lo ha inquadrato nel ruolo giusto, e io sono la mamma. Non posso fare da mamma e da papà, le figure ci devono essere sempre a prescindere. Ce la metto tutta, sicuramente a volte sbaglierò anche io. A volte pretendo troppo ma la paura di lasciarli andare nel mondo è tanta.
E invece a proposito del tuo compagno, ci vuoi raccontare qualcosa? Da quanto tempo state insieme, come vanno le cose tra voi?
E' una persona che non c'entra niente con il mondo dello spettacolo, fortunatamente. In casa la star sono io (ride, ndr). Si chiama Antonio, è una persona meravigliosa, stiamo bene e siamo molto innamorati. Non dico altro. Non condivido mai la mia vita privata, la tengo sempre per me. Pierluigi è felice, ha un papà e nessuno lo sostituisce. Poi ha una mamma che fa il lavoro più bello del mondo ma a volte è una difficoltà. Mi mi sono sentita dire: 'Perché devi sempre partire? Perché le altre mamme si ricordano la circolare da firmare e tu no?' e io rispondo: 'Perché tua mamma è un'artista'.
Ma dimenticarsi qualcosa in fondo è umano, può capitare…
Sì ma esistono quelle mamme sempre perfette, truccate, con i tacchi alti, le torte fresche in mano, le merende organizzate e che sanno sempre tutto. Io mi chiedo come fanno a lavorare, ad avere una vita e a sapere tutto. Io dimentico qualsiasi cosa… Ma non solo quello che riguarda lui, dimentico anche di rispondere ai messaggi o le comunicazioni del condominio. Questi sono i difetti, poi ci sono i pregi. Andiamo in giro e la mamma la riconoscono e le fanno le foto. Allora quando siamo al supermercato mi avverte: "Mamma, ti hanno riconosciuta, ti stanno facendo una foto di nascosto, gli vado a dire qualcosa". E' molto protettivo nei miei confronti.
E lui vorrebbe seguire le tue orme e fare l'attore?
Assolutamente no, grazie a Dio! E' un grandissimo sportivo. Da quando era piccolo ha fatto sempre tanto sport seguendo i suoi gusti, non gli ho mai imposto niente. Ha fatto basket, piscina, box, atletica. Ora fa calcio in maniera più importante, vuole diventare un calciatore. Il prossimo anno inizierà il liceo scientifico sportivo. Inclinazioni nel mondo dello spettacolo non ne ha, anche se Pierluigi è un grande creativo e ha grande immaginazione. E' venuto quattro volte a vedere lo spettacolo, ma dopo le prime due è rimasto in camerino a chiacchierare con Agata (la figlia di Katia Follesa e Angelo Pisani, ndr).
A che punto ti trovi della tua carriera? Quali sono stati i tuoi traguardi e cosa speri per il futuro?
Vengo da anni belli e importanti di lavoro, soddisfazione e di apprezzamento da pubblico e da addetti ai lavoro. Non è scontato, vista la quantità di competitor. Lo spettacolo con Katia Follesa è stato un grande ritorno e una grande conferma. Poi c'è stato "Lol", la situazione più surreale e assurda della mia vita. Un programma difficilissimo soprattutto per una come me che ha come cifra la risata. Ero in un gruppo di amici storici: Federico Basso, Geppi Cucciari, Andrea Pisani, Raoul Cremona… con loro sono nata e cresciuta artisticamente a "Zelig". Poi lo spettacolo, e altri progetti molto importanti che non posso rivelare...
Non vuoi darci nemmeno una piccola anticipazione?
Sto lavorando a uno spettacolo tutto mio. Ti ho già detto tutto. Poi porto nel cuore i miei 10 anni a "Striscia la Notizia". Avere la stima di una persona come Antonio Ricci, che ha fatto la storia della tv, non è cosa da poco. Con questo programma ci sono cresciuta. Guardavo prima "Drive In", poi "Striscia" da quando avevo 8 anni, ora ne ho 45. Quando mi sono ritrovata lì la prima volta e Antonio Ricci mi ha detto: "Voglio te, ma da dove salti fuori?" è stata una grande soddisfazione. Porto nel cuore cose bellissime che ho condiviso con lui e con tutta la famiglia del programma. Sono molto felice di averne fatto parte.
Tra l'altro sei stata anche una conduttrice di "Striscia la Notizia"...
Mi hanno buttata da un momento all'altro in periodo covid perché la conduttrice non poteva. Stavo facendo i compiti di matematica con mio figlio e mi hanno detto: "L'unica che può farlo senza provare sei tu. Ti va?". Abbiamo fatto una bella settimana di ascolti importanti con Gerry Scotti. E' stato meraviglioso, mi ha detto: "A te non serve il copione. Divertiamoci". Ed è andata veramente così. E' stato un momento di grandissima soddisfazione. Quando sono tornata a casa mi veniva da piangere per la gioia. E' sempre stato il sottofondo delle serate della mia famiglia, come per tantissimi italiani. E io mi sono trovata a farlo per 10 anni e a presentarlo accanto a un grande come Gerry Scotti. Tra l'altro senza preparazione. E' stata una libidine, una goduria, soprattutto perché l'ho fatto senza che nessuno mi abbia detto come farlo. Allora ho capito che era la strada giusta.
Perché, prima non ne eri sicura?
Un'artista che ha una sensibilità e un certo modo di vivere anche nella vita, le domande se le fa. I dubbi ci sono, le incertezze ci sono, non è sempre tutto rosa e fiori. La vita ti porta spesso a vivere anche momenti drammatici e complicati. Le mie amiche sono quelle con cui andavo al liceo, e i loro figli sono i migliori amici di mio figlio. E anche loro a volte mi dicono: "Beata te che fai questo mestiere" e altre: "Io non potrei mai fare il tuo mestiere". Non è facile e io, purtroppo, per il mio lavoro ho dovuto sacrificare parte della mia vita. Ho avuto problemi personali, anche nella gestione del rapporto col padre di mio figlio quando stava finendo e non era facile, con un bambino piccolo, un trasferimento… E questo mestiere richiede molta concentrazione e molta serenità e calma. Io purtroppo ho dovuto investire anni della mia vita in altre cose e quindi ho dovuto rifiutare alcune proposte. E' un peccato, ma sono diventata una donna più forte e questo non me lo toglie nessuno. Il lavoro va e viene, le proposte possono sfumare ma anche tornare, invece la mia corazza ha fatto sì che io sia forte e indipendente. E di questo vado fiera. La pacca sulla spalla me la do da sola.