Alla Fiera del Levante presentati i risultati delle politiche del quinquennio: biblioteche, festival e un nuovo Coordinamento per la Cura dei Luoghi. Obiettivo: amplificare benessere e coesione sociale
© Shutterstock
La Puglia si conferma un laboratorio di innovazione culturale. Durante l'incontro "Tutta la CULTURA che c'è: tra risultati conseguiti e sfide future", svoltosi alla Fiera del Levante, la Regione Puglia ha presentato i traguardi raggiunti negli ultimi cinque anni e le prospettive per il futuro. Biblioteche, festival, produzioni audiovisive e digitalizzazione del patrimonio culturale sono solo alcune delle iniziative che hanno rafforzato l'identità regionale, promuovendo partecipazione e benessere. Al centro della giornata, la firma del protocollo d'intesa con Puglia Culture per il Coordinamento per la Cura dei Luoghi, un progetto che punta a coinvolgere le comunità nella valorizzazione del patrimonio culturale.
Nell’ultimo quinquennio, la Regione Puglia ha investito con decisione nella cultura. Sono state create 132 nuove biblioteche di pubblica lettura in 120 Comuni, sostenuti oltre 2.000 festival culturali nel solo 2024 e stanziati 1,25 milioni di euro per residenze e centri d'artista. L'Apulia Film Fund ha finanziato oltre 500 produzioni audiovisive, mentre i visitatori di biblioteche e musei sono cresciuti del 59% nell'ultimo triennio. Progetti come CartApulia, che ha censito 18.200 oggetti del patrimonio culturale, e l'Inventario del Patrimonio Culturale Immateriale testimoniano l’impegno per preservare e valorizzare l'eredità regionale.
L’evento ha segnato il lancio del Coordinamento per la Cura di Luoghi, delle Arti e dei Saperi identitari. Come spiegato dall'assessora alla Cultura Viviana Matrangola, si tratta di un progetto approvato dalla Giunta regionale nel maggio scorso e con il quale "la Puglia intende fare della cultura uno strumento di partecipazione democratica e di responsabilità condivisa". L'obiettivo del governo regionale è quello di promuovere il coinvolgimento delle comunità patrimoniali nella co-progettazione di attività di valorizzazione dei luoghi di cultura e di promozione delle identità locali.
"La Convenzione di Faro - ha spiegato Matrangola – ci ha insegnato che la piena valorizzazione del patrimonio culturale è possibile solo se lo si mette in connessione con le comunità che lo custodiscono, al fine di trasformare questo patrimonio in eredità culturale. Vogliamo proporre un nuovo metodo di lavoro che metta in rete enti locali, istituzioni, organizzazioni pubbliche e private intorno a progetti strategici che interessano luoghi identitari e di cultura. Attraverso questo approccio, non solo rafforziamo la nostra identità culturale, ma facciamo della Puglia un laboratorio concreto per una gestione del patrimonio culturale inclusiva, consapevole e sostenibile".
Nel corso dell'evento è intervenuto anche Aldo Patruno, che ha tracciato un bilancio positivo dei cinque anni alla guida del Dipartimento Cultura della Regione Puglia: "La cultura ha cambiato la Puglia, generando una reputazione internazionale. L'accoppiata cultura-turismo ha espresso un grande impatto sulla ricchezza del territorio, quantificato in un quasi un quinto del Pil regionale. La sfida che abbiamo di fronte sta nella cura, nel benessere e nella felicità. La cultura è uno strumento potentissimo per migliorare la qualità della vita delle persone, e su questa sfida abbiamo costruito la strategia regionale del Welfare culturale e della Cura dei luoghi". Patruno ha quindi lanciato un appello agli attori dell'ecosistema culturale pugliese affinché si prendano cura di luoghi, del paesaggio, dei borghi e dei patrimoni immateriali per migliorare la qualità della vita e preservare l'identità e la memoria collettiva.
Secondo Anna Maria Candela, dirigente della Sezione Tutela e Valorizzazione dei Patrimoni Culturali, "la maggiore soddisfazione di questo quinquennio deriva dall'aver chiuso per bene e senza revoche tutti gli interventi dei precedenti cicli di programmazione. La sfida del ciclo 2021-2027 sarà elevare la qualità della vita nelle comunità locali, a partire dalle aree interne e dalle aree periferiche, che spesso sono al centro delle nostre città". Angelica Cistulli, della Sezione Economia della Cultura, ha invece evidenziato i 1.269 progetti finanziati per 78 milioni di euro tra 2020 e 2025, nonostante le difficoltà della pandemia. Sul fronte digitale, il dirigente Mauro Paolo Bruno ha illustrato la gestione di 1,4 milioni di immagini in 16 cantieri e il nuovo Polo bibliotecario regionale realizzato nella Caserma Rossani a Bari con un appalto da 2,4 milioni in stato d'avanzamento.
Per il quinquennio 2025-2030, la Regione punta su 386 milioni di euro di finanziamenti, delineati nel documento “CHECK-IN CULTURE 2030”. Le risorse, provenienti dal PR Puglia FESR-FSE+ 2021/2027 e dall'Accordo per la Coesione, sosterranno welfare culturale, tutela del patrimonio e crescita del sistema produttivo culturale. Nuove misure normative e una governance regionale rafforzata accompagneranno questi investimenti, con l’obiettivo di rendere la Puglia un modello di gestione culturale inclusiva e sostenibile.
A margine della presentazione, Regione Puglia e Puglia Culture hanno siglato un accordo di collaborazione che sancisce l'avvio dell'esperienza dei Coordinamenti per la Cura dei Luoghi. A tal proposito, il presidente di Puglia Culture, Paolo Ponzio, ha precisato che "l'intesa è innanzitutto il segno della sinergia tra Regione Puglia e Puglia Culture, che continuerà a svilupparsi nel segno della costruzione di nuovi asset culturali. Si tratta di posti che sono già abitati e vissuti dalle persone. Il nostro compito sarà quello di valorizzarli per metterli a disposizione dei cittadini pugliesi e di tutti i cittadini temporanei che quotidianamente invadono pacificamente la nostra regione".