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Tutto quello che c’è da sapere per investire in ETF
 

Il segreto di un buon investimento? Diversificare ma anche ridurre i costi. Un fondo a gestione passiva pesa meno sulle performance rispetto a un fondo a gestione attiva. Ecco perché

La prima buona regola per guadagnare con un investimento finanziario è quella di ridurre i costi. Pare ovvio, ma non sempre lo è. Se un investimento ha dei costi fissi molto alti, questi andranno ad erodere negli anni, anche in maniera significativa, le performance positive. Il mondo degli strumenti finanziari è ampio, ma tra i tanti, gli ETF (Exchange Traded Funds) sono un buon punto di partenza per iniziare a ridurre i costi del proprio investimento finanziario.  

Cosa sono gli ETF

Partiamo dalle basi: gli ETF sono particolari fondi di investimento a gestione passiva. La differenza con un fondo a gestione attiva, ad esempio, è che in questo caso occorre remunerare anche un gestore che decide come investire i tuoi soldi. Se parliamo di fondi a gestione passiva, come gli ETF appunto, questi costi li puoi tranquillamente risparmiare.

 

Come funzionano gli ETF

La caratteristica più importante degli ETF è, come detto, la strategia passiva. Questo vuol dire che hanno il fine di replicare l’andamento di un determinato indice o prezzo di una determinata asset class. Facciamo un esempio pratico per chiarire le idee: un ETF sul Ftse Mib avrà lo stesso risultato giornaliero di quello dell’indice di Piazza Affari; mentre un ETF sul prezzo dell’oro, invece, replicherà fedelmente le variazioni di prezzo del metallo giallo. Se si decide di mettere in portafoglio un fondo a gestione attiva, non si può sapere nello specifico su cosa il gestore punterà per ottenete una performance positiva. Al contrario, scegliendo un ETF a gestione passiva, si ha la certezza che il valore e l’andamento del fondo sarà lo stesso di quello dell’indice replicato.

 

Perché vale la pena puntare sugli ETF

Decidere di puntare su ETF per diversificare il proprio portafoglio comporta diversi vantaggi. Sono strumenti estremamente liquidi, essendo quotati. Offrono una grande versatilità perché anche il piccolo risparmiatore può accedere ai principali indici di mercato, senza la necessità di dover comprare tutti i titoli del paniere. Si tratta di in investimento trasparente: si fa presto a fare un confronto con l’indice sottostante. Mai sottovalutare la sicurezza: il patrimonio investito in ETF è separato da quello della società che ne cura l’emissione, quindi viene restituito anche in caso di fallimento della medesima. Per chiudere, forse il vantaggio più importante: la gestione passiva rende l’investimento interessante in termini di costi: la gestione annua di un ETF difficilmente supera lo 0,5%, un fondo attivo supera tranquillamente il 2%.

 

Il vantaggio della consulenza indipendente

Ridurre i costi per puntare al rendimento. La strada potrebbe essere quella di un servizio di consulenza indipendente, come quello di Moneyfarm. Offre 14 portafogli di investimento, suddivisi in 7 livelli di rischio, investe in ETF a costi tra i più competitivi sul mercato, rispettando la propensione al rischio e l’orizzonte temporale di ogni cliente.

 

 

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