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Quanto pesano i costi di un investimento e come ridurre i costi
 

Per valorizzare il proprio portafoglio di investimento nel corso del tempo, è bene limitare al minimo, sin dalla sottoscrizione, il peso dei costi e delle commissioni

Quando si analizzano i propri investimenti, spesso ci si concentra solo sulle performance, ignorando quasi del tutto i costi. Questo è un errore che, alla lunga, si può pagare caro. Se decidiamo di investire in un’ottica di medio-lungo periodo, infatti, i costi relativi al nostro investimento rischiano di essere una voce rilevante nel determinare il rendimento finale. Senza contare che, quasi sempre, i costi sono legati a commissioni e retrocessioni che vengono incassate da chi vende il prodotto finanziario, senza alcun vantaggio per chi lo compra.

I costi di transazione

Chi ha messo da parte un gruzzoletto ed è pronto ad investirlo, magari si reca nella sua filiale, parla con il suo consulente in banca, mette quattro firme sul foglio ed esce contento, con la sensazione di non aver pagato per la consulenza finanziaria. La maggior parte delle volte, però, questa sensazione è sbagliata. Il consulente messo a disposizione dalla banca può anche essere molto preparato e cercare di proporre qualche soluzione in linea con il nostro profilo di rischio ma si pagheranno anche dei costi, di sottoscrizione e di vendita, che incideranno sulle performance. Per ridurre i costi di transazione, quindi, ci sono tendenzialmente due modi: selezionare l’intermediario più economico e limitare il numero di operazioni.

 

La strategia di investimento

Il piccolo risparmiatore dovrebbe preferire strategie di investimento con una bassa rotazione del portafoglio, per evitare transazioni legate ad un alto turnover, perché soggette a un rapporto costi di transazione/rendimenti molto elevato. La pianificazione di un orizzonte temporale adeguato, di lungo termine, consente di diminuire le spese (commissioni e retrocessioni), limitando in maniera significativa gli effetti della volatilità, rispetto ad una strategia, invece, che punta a entrare e uscire frequentemente dai mercati.

 

I costi che compongono le commissioni

Ci sono diversi tipi di costi: le commissioni di gestione, dedotte dal valore dell’investimento; le commissioni di amministrazione; le commissioni di piattaforma; le commissioni di entrate e uscita, quelle di negoziazione e poi anche quelle di performance, per finire con quelle di consulenza. È giusto pagare per la gestione dei nostri investimenti, sia chiaro. Ma occorre pagare il giusto, sennò l’investimento risulta poco redditizio. Pare evidente che per far fruttare il proprio investimento, serve tagliare i costi. Con un servizio di consulenza indipendente, come quello offerto da Moneyfarm,  che utilizza Etf - prodotti con meno costi di gestione rispetto ad altri fondi attivi sul mercato -, puntando sulla trasparenza e offrendo un servizio completamente personalizzabile, in base alle esigenze di ogni cliente.

 

 

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