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Pensione, perché è bene pensarci da subito?
 

Chi ha iniziato a lavorare dopo il 1996 avrà un assegno da fame. Meglio pensare il prima possibile a un piano di previdenza complementare in grado di integrare la pensione quando si smetterà di lavorare

Hai iniziato a lavorare da pochi anni e il momento della pensione ti sembra lontano? È un errore. Proprio questo è il momento di pensare al tuo domani. Il rischio, diversamente, è quello di ritrovarsi un assegno pensionistico misero quando si smetterà di lavorare, assolutamente inadeguato a garantire un dignitoso stile di vita. Il problema della pensione riguarda tutti: chi lavora in questi anni è bene che prenda in seria considerazione oggi l’opportunità di integrare la propria pensione per non trovarsi in difficoltà domani.

Per i giovani la pensione sarà un miraggio

Per i giovani lavoratori la pensione sarà sempre più un miraggio. Fino agli anni ’90, con il sistema di calcolo retributivo, chi smetteva di lavorare si ritrovava un assegno generoso. Il conto, però, lo dovranno inevitabilmente pagare i giovani. Nessun riforma dello Stato, infatti, potrà garantire un assegno dignitoso a chi ha iniziato a lavorare dal 1996. Mancano i soldi per chi andrà in pensione con il sistema contributivo.

 

Il Covid ha aggravato la situazione

La pandemia aumenterà la diseguaglianze. I lavoratori che percepiranno una pensione calcolata con il regime contributivo avranno una rivalutazione penalizzata dal Pil negativo. Una forte flessione del Pil - stimata attorno al 10% nel 2020 - avrà effetti negativi per i lavoratori che andranno in pensione con il regime contributivo.

 

Assegno più leggero

Per capire la gravità delle situazione e la necessità di agire in fretta, basta fare un paragone con il passato. Un operaio che andrà in pensione nel 2035, con 40 anni di contributi versati, vedrebbe il suo assegno pensionistico il 25% più leggero rispetto ad un suo collega che ha smesso di lavorare negli anni ’90, con 20 anni, 6 mesi e 1 giorni di contributi. Praticamente con la metà di contributi versati, può contare oggi su una pensione più generosa. Un esempio, uno dei tanti, che sottolinea l’insostenibilità del sistema.

 

Pensare oggi alla “pensione di scorta”

L’unica soluzione per garantirsi un assegno più ricco è integrarlo con una soluzione previdenziale complementare. Fondi aperti, fondi chiusi o Pip (piano individuale pensionistico): per scegliere la soluzione migliore per il proprio profilo, occorre farsi consigliare da un consulente esperto che possa mettere in luce gli aspetti positivi della pensione integrativa, cominciando dalla deducibilità fiscale, fino a 5.164,57 euro all’anno.

 

La soluzione di Moneyfarm

Il Piano Pensione di Moneyfarm è adatto agli investitori di tutte le età. Prima si inizia con la previdenza complementare e più facilmente si potranno raggiungere i traguardi di investimenti nel corso del tempo. La sottoscrizione è digitale ma sarà sempre aperta una linea diretta con il proprio consulente per avare tutto il supporto utile alla pianificazione previdenziale.

 

I vantaggi

Tra i vantaggi da considerare, oltre alla deducibilità fiscale, c’è anche la tassazione agevolata sulle rendite finanziarie: tutte le plusvalenze generate dall’investimento dei capitali versati saranno tassate al 20%, contro il 26% previsto per gli altri investimenti. Un altro beneficio si potrà godere al momento dell’erogazione della prestazione pensionistica che sarà tassata dal 15% al 9%, in base alla durata del piano previdenziale, con evidenti vantaggi rispetto alle aliquote Irpef applicate normalmente sulle pensioni.

 

L’evento Moneyfarm: online e aperto a tutti previa registrazione

Proprio per questo, martedì 27 ottobre alle 18.30, Moneyfarm propone un evento online dal titolo PENSION: (IM)POSSIBLE Come centrare l’obiettivo della pensione. Lo spunto sarà la presentazione dei risultati della prima parte di un progetto di ricerca sulla previdenza in Italia. L’evento non si limiterà a presentare i risultati della ricerca, ma costruirà intorno a essi un percorso coinvolgente per aiutare il pubblico a considerare sotto una nuova luce le proprie convinzioni e le proprie scelte riguardo alla previdenza.

Nessun progetto di vita, né la stabilità economica presente e futura possono prescindere da una riflessione sui tempi del fine lavoro e sulle risorse che avremo a disposizione: fare chiarezza su questo punto, con dati e narrative innovative, ci auguriamo possa rendere un servizio utile a tutti.

 

Scopri di più sull'evento o Iscriviti qui 

 

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