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Le banche sbagliano e il conto la pagano ancora i risparmiatori. L’investimento in diamanti è spesso associato all’idea di sicurezza, alla stregua di un bene rifugio. L’ultimo scandalo ha riguardato cinque banche e due intermediari che hanno rifilato ai risparmiatori pietre preziose vere ma con quotazioni gonfiate.
La truffa in banca
La truffa ha coinvolto cinque banche: Banco Bpm, UniCredit, Intesa Sanpaolo, Mps e Banca Aletti, e due intermediari: Intermarket Diamond Business (Idb) e Diamond Private Investment (Dpi), specializzati nel commercio di diamanti. Le ipotesi di reato sono truffa aggravata e autoriciclaggio. Agli sportelli sarebbero stati proposti agli investitori dei diamanti veri ma con quotazioni più alte rispetto al reale valore di mercato. Alle cinque banche si contesta che fossero a conoscenza del danno arrecato agli investitori.
L’affare per le banche
Agli istituti di credito conveniva particolarmente propinare l’acquisto perché si garantivano così un alto margine di guadagno. Un manager di UniCredit ha raccontato che “la banca aveva un ritorno del 18%” dalla vendita di diamanti e che “si trattava di un prodotto ad alta redditività per la banca in quanto presentava marginalità maggiori rispetto ad altri prodotti finanziari proposti in filiale”. Lo scandalo è solo l’ultimo di una lunga serie. L’anno scorso, infatti, l’Antitrust aveva multato per più di 15 milioni di euro due società specializzate nella vendita di diamanti e quattro banche.
Il risparmio tradito
Anche questa vicenda è frutto della scarsa comunicazione di informazioni e della poca trasparenza tra risparmiatore e consulente. Ma entra in gioco ancora il conflitto di interessi - in questo caso tra società intermediarie e banche -, favorito dalla mancanza di regole. Nell’investimento in diamanti, una valutazione iniziale sbagliata potrebbe rivelarsi dannosa per l’investitore che corre il rischio di restare con in mano un prezioso impossibile da liquidare.
Come investire
Gli investimenti in diamanti, in definitiva, implicano più rischi di altri. Prima di iniziare a investire, quindi, è bene valutare tutti i rischi del caso. È altrettanto importante tenersi alla larga da eventuali conflitti di interesse, affidandosi quindi ad un consulente indipendente, come quello di Moneyfarm, che possa proporre una strategia di asset allocation diversificata, senza puntare ad una sola asset class.
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