A Firenze, nel Salone dei Cinquecento, il Corpo Vigili Giurati ha celebrato il suo centenario con un dibattito sul ruolo strategico della vigilanza privata in uno scenario sempre più condiviso e tecnologico
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La sicurezza urbana non può più essere una competenza esclusiva dello Stato. In un contesto di città sempre più complesse, vissute da residenti, turisti, pendolari, studenti e lavoratori, serve un modello integrato, in cui pubblico e privato collaborino in modo sinergico. È questo il messaggio emerso con forza dal convegno promosso dal Corpo Vigili Giurati, che ha scelto di celebrare i suoi 100 anni di storia nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, a Firenze.
“Non vogliamo che questo anniversario sia solo una celebrazione della nostra storia - ha dichiarato Emilio Berni, amministratore delegato del gruppo - ma un’occasione per guardare al futuro. Una riflessione sul valore della sicurezza come fondamento della convivenza civile e della libertà individuale”. Per Raffaella Berni, membro del Consiglio di amministrazione, “passione e coraggio sono ciò che unisce i vigili giurati di ieri e di oggi. Una storia che viene dal dopoguerra e che continua grazie alla formazione, all’imprenditoria femminile e alla trasmissione dei valori”.
Ad aprire i lavori, il saluto istituzionale del Sottosegretario all’Interno Emanuele Prisco, che ha sottolineato “l’importanza di una cooperazione tra forze dell’ordine e operatori privati in un sistema di sicurezza in continua evoluzione”. Cooperazione che, a Firenze, è già realtà. Lo ha ricordato l’assessore alla Sicurezza Andrea Giorgio, che ha citato il protocollo Mille Occhi: “Mettiamo in relazione le forze di polizia e la vigilanza privata per scambiarci informazioni, coordinare le risposte, soprattutto durante la notte. È una collaborazione che funziona”.
- Dal mondo delle imprese, la voce del Segretario Generale della Camera di Commercio di Firenze, Giuseppe Salvini, ha portato dati e realtà concrete: “Cento anni di storia sono tanti, soprattutto in un paese dove su 100 nuove imprese, 40 non superano i primi tre anni - ha spiegato -. Oggi la sicurezza è una priorità per migliaia di imprese, negozi e ristoranti, spesso esposti in strada. Non è un caso se il nostro fondo per aiutare le aziende colpite da atti vandalici ha avuto così tanto successo”. Una situazione che tocca direttamente gli artigiani italiani, rappresentati per l’occasione da Giordana Giordini, presidente della sezione orafi di Confindustria Toscana Sud. “Il Corpo Vigili Giurati è un punto di riferimento per il distretto orafo di Arezzo, il più importante d’Europa - ha sottolineato Giordini -. La sicurezza fa parte del nostro Dna. Con il prezzo dell’oro ai massimi storici, più di 25 furti o tentativi di furto nel 2024 e 52 aree industriali distribuite su 100 km, è impensabile garantire la filiera con le sole forze pubbliche. Abbiamo chiesto rinforzi, ma servono anche più certezze nella pena”.
Un secolo di sicurezza al servizio dei cittadini - Il Corpo Vigili Giurati, che oggi conta oltre 1.400 dipendenti, 28 sedi operative tra Toscana e Centro-Nord Italia, e gestisce più di 200.000 interventi l’anno, si è raccontato con dati, immagini, testimonianze. Ma anche con l’arte: la voce dell’attore Lorenzo Degl’Innocenti ha dato vita a un racconto inedito dello scrittore Marco Vichi. E con le parole sentite di una guardia giurata in servizio, Andrea Vecchione, premiato con una targa per il suo brano dedicato al ruolo della vigilanza privata nella società.