Novità Suzuki

Suzuki GSX-R1000R, aria fresca per una moto leggendaria

Un atteso e gradito ritorno è stato quello dell'ammiraglia sportiva di Suzuki. Vi sveliamo le sue nuove carte vincenti. 

08 Ago 2025 - 16:21
 © Ufficio stampa Suzuki

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L'occasione era ghiotta e Suzuki non se l'è lasciata sfuggire: la famiglia GSX-R, nata nel 1985 con la GSX-R 750, questo anno compie 40 anni e il regalo dopo aver spento le candeline è stato un aggiornamento della gamma con diverse novità tecniche e l'omologazione Euro 5+. Tradotto: la GSX-R torna in Europa e anche da noi, ma per ora non è stato annunciato il prezzo né la data di arrivo nei concessionari.

Fuori come è fatta

 Esteticamente la GSX-R1000R 2025 rende omaggio alle storiche livree della famiglia GSX-R, così mette a segno il ritorno della BLU 40th (tributo alla GSX-R750 del 1986), della ROSSO 40th (ispirata alla moto di Kevin Schwantz del 1993) e della GIALLO 40th (omaggio al team Alstare del 2005). Ogni esemplare ha dei segni distintivi: potrete scoprire loghi celebrativi sul serbatoio, sulla carena, sulla chiave e persino sul silenziatore in titanio ridisegnato (5,5 litri di volume contro gli 8,3 della precedente versione). Sulla sella spicca il logo GSX-R, mentre il gruppo ottico full LED è più compatto e integrato. Nuovi alcuni dettagli del tappo serbatoio, del porta targa e della colorazione dei carter magnete/frizione (grigio anziché nero).

La ciclistica

 Divulghiamo in questo articolo le informazioni ufficiali che abbiamo: il telaio ha il classico disegno a doppia trave discendente ed è realizzato in alluminio (così come il forcellone), con un’asola anteriore per agganciare il motore e la mensola reggisella smontabile. La potenza a terra è gestita anche dagli pneumatici Bridgestone Battlax Racing Street RS11 in misura 120/70 anteriore e 190/55 posteriore. Altri valori riguardano l'’interasse di 1.420 mm, il serbatoio da 16 litri e il peso dichiarato in ordine di marcia di 203 kg. Per fermarla, in Suzuki hanno adottato un impianto frenante Brembo, con pinze radiali a quattro pistoncini (32 mm di diametro) su dischi da 320 mm davanti e disco da 220 mm dietro.

Nuova Suzuki GSX-R1000R

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© Uffcio stampa Suzuki
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© Uffcio stampa Suzuki

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Elettronica

 Il pacchetto elettronico S.I.R.S. (Suzuki Intelligent Ride System) è stato evoluto migliorando e inserendo di serie diverse tecnologie di bordo. Tra queste c'è il Suzuki Drive Mode Selector (SDMS) con tre mappe motore (A, B, C) per adattare l’erogazione a stile di guida e condizioni; lo Smart TLR Control con traction control a 10 livelli, Lift Limiter (anti-impennata) e Roll Torque Control per la stabilità in piega; Quickshifter bidirezionale di nuova generazione, reso (secondo quanto dichiarato dal costruttore nipponico) più fluido e preciso sia in salita che in scalata; il Launch Control aggiornato, per partenze "da pista"; Motion Track Brake System e Slope Dependent Control, per gestire con più efficacia e sicurezza la frenata in curva o in discesa e il Low RPM Assist e Easy Start System utili nella guida urbana. GSX-R1000R punta inoltre su una nuova IMU Bosch a sei assi più leggera e precisa, integrata con una rete CAN-bus ad alta capacità di elaborazione dati. 

Il motore

 La giapponese è mossa dal quattro cilindri in linea di 999,8 cc capace di una potenza pari a 195 CV e di una coppia massima di 110 Nm. Pistoni, aspirazione e scarico sono stati completamente rivisti, così come lo schema degli iniettori, con l’ugello principale che ha ora 8 fori invece che 10. Sopra di esso è montato un iniettore secondario (Suzuki Top Feed Injectors S-TFI) che spruzza carburante soltanto ad alto numero di giri, migliorando l’efficienza e la risposta sul gas (valuteremo poi se davvero è così). Altre modifiche al motore hanno visto il passaggio ai corpi farfallati da 48 mm di diametro, un nuovo disegno degli alberi a camme, la nuova cinghia che li muove e i bilancieri di controllo delle valvole. Il sistema di scarico adotta schema 4-2-1 e catalizzatore avvicinato al motore per ridurre i tempi necessari a raggiungere la temperatura ottimale: tutto questo ha permesso di ridurre il volume del silenziatore in titanio da 8,3 a 5,5 litri, compattando il volume a beneficio dell’impatto estetico. 

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