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Mercato auto, delude gennaio nonostante i nuovi incentivi

Per Crisci, presidente Unrae, è fondamentale attuare il piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) per il rilancio dellʼeconomia

Che le vendite di automobili fossero in calo nel 2020 rispetto al precedente anno 2019 era scontato (-28%), ma che anche a gennaio si registrasse un passivo così forte ‒ 14% in meno su gennaio 2020 ‒ proprio no! Certo un anno fa, di questi tempi, la pandemia sembrava plausibile come un asteroide che colpisse la Terra, ma dai nuovi incentivi statali per il 2021 ci si attendeva uno sprint del mercato ben maggiore.

A lanciare lʼallarme è lʼUnrae, lʼassociazione che riunisce le Case estere in Italia, che parla di “partenza in salita”. A gennaio 2021 sono state immatricolate 134.001 autovetture, mentre nel primo mese dello scorso anno furono 155.867. Con questo passo, lʼUnrae stima per il 2021 la vendita di 1.550.000 auto, +12% sul 2020 ma un volume ancora lontano del 19% rispetto ai livelli 2019. A pesare anche i due giorni lavorativi in meno, sempre rispetto a un anno fa, e la tardiva apertura del portale per la richiesta degli incentivi, sebbene questi ultimi abbiano limitato effetti catastrofici sul mercato.

 

I nuovi incentivi statali, come noto, hanno ampliato la fascia di vetture ammesse al beneficio. Stante il passaggio dal vecchio ciclo di emissioni calcolato secondo lo standard NEDC al nuovo standard WLTC, si è comunque passati dai 110 ai 135 grammi al chilometro come massimale per ottenere lo sconto. Questa fascia però, che va dai 61 ai 135 g/km, rischia di esaurirsi rapidamente nellʼarco del primo trimestre. Non solo, ma anche la prima e la seconda fascia, quella dei veicoli a ricarica esterna ‒ elettrici BEV e plug-in PHEV ‒ sta andando oltre le previsioni e allora i fondi non basterebbero a coprire per intero il 2021.

 

Per il Presidente dellʼUnrae Michele Crisci (a.d. anche di Volvo Italia), il piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) è unʼoccasione storica per il rilancio dellʼindustria dellʼauto. “Il nostro settore può giocare un ruolo centrale per il riavvio dell’economia ‒ spiega Crisci ‒ attraverso tre pilastri strategici su cui convogliare le risorse disponibili: un corretto supporto allo sviluppo della mobilità green, rispettando la neutralità tecnologica; la realizzazione dʼinfrastrutture per il rifornimento dei veicoli di nuova generazione; una maggiore competitività delle aziende italiane, allineando la fiscalità delle imprese che si avvalgono di auto aziendali a quella dei principali Paesi europei, riducendo il gap competitivo di cui soffrono”.

 

A gennaio ibride ed elettriche in gran spolvero

Ma cosa hanno comprato gli italiani a gennaio 2021? Le auto a benzina restano le più acquistate, sono il 36% del totale ma in calo del 10,4% rispetto a un anno fa. Il diesel è stato scelto nel 26,9% dei casi, in calo del 6,7%, le ibride a gpl stanno al 6,1% ma calano del 15% e quelle a metano sono stabili al 2%. Il boom lo fanno registrare le vetture elettrificate, in particolare le mild hybrid che passano dal 9,2 al 24,3%, mentre le ricaricabili plug-in dal 2,8 al 9,2%. Niente male anche le vetture 100% elettriche, che crescono del 28,2% e passano dall’1,2 allʼ1,9%. Conseguenza? Calano anche le emissioni medie di CO2, -6,6% e un indice che scende da 137,7 a 128,6 g/km. Male anche lʼusato, con una flessione del 23,5% e 259.244 passaggi di proprietà rispetto ai 338.754 di gennaio 2020.

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