La savana, i leoni, la fotografia e Land Rover Defender
Land Rover, il fotografo David Yarrow e il Tusk Trust per sensibilizzare lʼopinione pubblica sul declino dei leoni africani
Land Rover nacque alla fine della II Guerra Mondiale e subito andò in Africa.
Non che fosse animata da spirito colonialista, ma il Continente Nero sembrava perfetto per testare le qualità di marcia delle vetture inglesi. Da allora, era il 1948, il legame tra Africa e Land Rover è proseguito senza soste, e non manca documentario o film o servizio fotografico che non ce lo ricordi.
Lʼultimo esempio ci arriva dal Tusk Trust e dal fotografo dʼarte David Yarrow. Insieme a Land Rover, da 15 anni partner ufficiale del fondo Tusk, hanno portato avanti una campagna di sensibilizzazione sulla diminuzione dei leoni africani. Dei grandi felini ne restano meno di 20 mila esemplari in libertà, in pratica il Re della Foresta conosce lo stesso declino dei rinoceronti bianchi (ce ne sono 20 mila, i rinoceronti neri addirittura sono 5.000). Gli scatti di Yarrow sono meravigliosi, in alcuni casi sbalorditivi, e ripresi dalla nuova Land Rover Defender.
A sostegno della campagna, la Casa automobilistica inglese ha inviato un prototipo della nuova Defender 4x4 nella Riserva di Borana, in Kenya. Un veicolo perfetto per la savana e le piste sterrate della riserva (14.000 ettari), idoneo dunque a dare il suo contributo al tracciamento e al monitoraggio dei leoni. E a riprova di ciò, lʼimpiego del fuoristrada in operazioni quotidiane un poʼ … particolari, come la sedazione di un leone per sostituirgli un radiocollare mal funzionante!
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