107.814 immatricolazioni

Gennaio “freddo” per il mercato dellʼauto italiano

Il rischio di perdere 70.000 posti di lavoro

02 Feb 2022 - 09:44

La falsariga è la stessa di fine 2021, ma gli umori scendono lo stesso sotto… lo stivale! Il mercato dellʼauto italiano continua ad arrancare: 107.814 auto immatricolate a gennaio 2022, il 19,7% in meno sullo stesso mese del 2021 e addirittura -34,8% rispetto al gennaio di due anni fa. Il punto è che il 2022 è iniziato senza incentivi, gli automobilisti lo sanno e se ne stanno buoni in attesa, mentre i costruttori chiedono al governo di fare qualcosa, e di farlo presto!

Per il Presidente dei costruttori stranieri in Italia, l’UNRAE guidata da Michele Crisci, numero uno anche di Volvo Cars Italia, occorre intervenire su tre fronti: “attuare i piani per le infrastrutture di ricarica elettrica, rinnovare gli incentivi per le auto a basse emissioni e allineare la fiscalità italiana delle auto aziendali a quella dei principali Paesi europei, altrimenti c’è il rischio che l’Italia resti il fanalino di coda delle politiche green rispetto a Germania, Francia, Spagna e Regno Unito”.

Insomma, senza interventi pubblici, la transizione ecologica sarà fortemente rallentata nel lungo periodo, e nel breve darà ragione a tutti quelli che accusano i politici di “bla bla bla…”. Stride poi il tracollo del mercato auto italiano in considerazione del +6,5% del Pil italiano nel 2021. Come se tutti i settori fossero pronti per la ripresa, tranne lʼautomotive, che pure vale il 12% del Pil nazionale. Il rischio è oltretutto di perdere 70.000 posti di lavoro, ammonisce Paolo Scudieri, presidente dellʼAnfia (lʼassociazione dei costruttori nazionali), costringendo le imprese a rimodulare impegni e investimenti.

Il gruppo Stellantis, giusto per indicare il leader di mercato, ha immatricolato a gennaio in Italia 38.593 auto, il 26,7% in meno dello stesso mese dellʼanno scorso. E in calo del 5% sono pure le vendite di auto elettriche (BEV) e ibride plug-in (PHEV), la cui quota mercato scende allʼ8,4%. Si salvano le moto e gli scooter, che crescono del 6% nel primo mese dellʼanno.

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