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Covid-19, il fermo prolungato danneggia le auto elettriche

Tenere sempre in carica la batteria di unʼauto elettrica è dannoso. Ma lasciarla completamente scarica è peggio…

Batterie, che fare in caso di lungo stop?

Oddio la batteria! La macchina è ferma in garage da giorni, magari parecchie settimane, e la preoccupazione principe finora è stata: qual è lo stato della batteria? Okay, nel caso prendo i booster o me li faccio prestare (i cavi che collegano le batterie da un veicolo allʼaltro) e risolvo alla bellʼè meglio. Poi appena avrò un poʼ di tempo e potrò muovermi, passerò dallʼelettrauto…

Questa la situazione finora, perché stiamo parlando delle macchine con motori termici tradizionali, quelle a benzina o diesel, ma se invece avevamo fatto il “balzo” in avanti acquistando unʼauto elettrica? Qui il discorso cambia, e diventa più complesso. Le moderne batterie che alimentano i motori elettrici (di solito agli ioni di litio) assicurano la massima efficienza nel ciclo ordinario di ricarica e scarico, con una lieve perdita su scala mensile tra lʼ1 e il 3%. Così facendo possono durare anche 8-10 anni. Ma se lʼauto resta ferma a lungo ‒ e lʼemergenza sanitaria impone ai veicoli stop lunghi ‒ le batterie rischiano di danneggiarsi.

 

Il bello è che le batterie si danneggiano sia tenendole sempre in carica al 100% sia lasciandole scaricare completamente. Nel primo caso, la continua tensione dello stare sempre sotto carica nuoce allʼefficacia della batteria, che si deteriorerà prima e senza essere stata usata. Nel secondo, va ancora peggio! Perché una batteria al litio totalmente scarica, in realtà, mantiene una esigua carica di riserva, non utilizzabile ma che produce la cosiddetta “autoscarica” della batteria, cioè innesca reazioni chimiche (perde liquidi), danneggiandola in modo irreversibile. Insomma, dopo va buttata e bisogna vedere se non ha causato danni ad altri componenti.

 

Che fare allora? Il magazine Usa specializzato Greencar Report invita a impostare la funzione “sleep” presente in molte (ma non tutte) le auto elettriche. Sulla Nissan Leaf cʼè ad esempio la funzione “deep sleep”, che manda in letargo la batteria ma le permette di alimentare alcuni dispositivi di bordo. Tesla raccomanda di tenere la batteria collegata soltanto per fornire lʼenergia che serve ai sistemi di raffreddamento o riscaldamento della batteria stessa. In mancanza di queste funzioni “sleep”, il consiglio è allora di impostare la ricarica a metà circa della capacità, e comunque mai andare oltre il 75/80%, così da evitare ogni rischio di “autoscarica”.

 

Lʼultimo consiglio riguarda poi la batteria “normale”, cioè quella a 12 Volt con cui abitualmente alimentiamo i dispositivi elettrici di bordo. Non dimentichiamocene! Può sembrare un controsenso, ma alcune auto elettriche potrebbero guastarsi per colpa di questa batteria “a terra”. A questo punto, chi sa già che la sua auto starà ferma a lungo, farà bene a staccarla questa batteria. Oppure si procuri i cavi booster…

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