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Cina, la Grande Muraglia per Jeep e la Via della Seta per Volvo

Jeep non produrrà più in Cina, ma resta sul mercato. Le è stato impedito di crescere, mentre Volvo sotto lʼegida Geely continua a espandersi

di Antonio Angione

Dalla Cina con… stupore ‒ Preso atto che Jeep in Cina non può crescere oltre, perché a Stellantis non è stato consentito di acquisire una quota di maggioranza in GAC, joint venture dal 2010 che la coinvolgeva, Jeep abbandona la produzione nel Paese del Dragone.

Ma non il mercato, e promette anzi di esportarvi una gran quantità di modelli.

Cina, la Grande Muraglia per Jeep e la Via della Seta per Volvo - foto 1
Ufficio stampa

Chissà se i cinesi sʼimpressioneranno, non sono tipi da temere qualcuno e se anche unʼauto fosse la più blasonata al mondo (una Ferrari, una Rolls-Royce), loro fanno concorrenza con cloni più o meno (molto meno) riusciti. Di “gipponi” a vario titolo ne producono una miriade con i marchi più diversi, ma presenti nelle scelte dʼacquisto dei cinesi. Dʼaltronde le strategie commerciali tra Occidente e Oriente si stanno indurendo in questi ultimi tempi ed è lecito attendersi paletti posti dalle autorità di Pechino, a meno che le “convenienze” di un affare non superino gli “ostacoli”. Ma nel Paese noto nel mondo per la Grande Muraglia, questi ultimi potrebbero essere molto ardui da scalare. Per Jeep la salita più dura di sempre.

 

Cina, la Grande Muraglia per Jeep e la Via della Seta per Volvo - foto 2
Dal Web

Mercato auto cinese, la Città Proibita ‒ Lʼidea di capitalismo che hanno in mente a Pechino è decisamente diversa da quella che se ne ha in Occidente. Se a unʼazienda straniera viene posto lʼaltolà allʼespansione in Cina, a una cinese che si espande allʼestero vengono offerti invece sostegni e aiuti. Due pesi e due misure insomma, e il caso Volvo è esemplare nel dimostrare come il liberismo sia a Pechino un concetto ambivalente. Combacia con la convenienza dellʼinteresse nazionale, con le strategie del Partito-Stato, mani visibilissime, e buon per Adam Smith che non assista allo sconcio.

 

Cina, la Grande Muraglia per Jeep e la Via della Seta per Volvo - foto 3
Ufficio stampa

Acquisita da Geely nel 2009 quandʼera sullʼorlo del fallimento, Volvo Cars è passata dalle 335 mila auto vendute quellʼanno alle 744 mila del 2019. Poi cʼè stata la pandemia e il calo generalizzato di tutti i costruttori globali, ma Volvo fa spallucce e chiuderà il 2022 vicina a quota 700 mila. Lʼobiettivo di arrivare a 1,2 milioni di vetture lʼanno entro il 2025 è a portata di mano, e perlopiù saranno elettriche. Geely non lesina risorse e non soltanto in patria, ma anche fuori: Volvo avrà presto un terzo impianto in Europa, a Kosice in Slovacchia: produrrà 250 mila auto lʼanno, che si andranno ad aggiungere a quelle prodotte a Ghent in Belgio e a Torslanda in Svezia. La Via della Seta sarà tappezzata di auto.

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