Tutti i segreti della supercar ibrida di Maranello
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Il Mondiale di Formula 1 è alle porte, con l’apertura della stagione domenica prossima a Melbourne, ma per una volta in casa del Cavallino la settimana d’esordio della stagione di F1 si divide in due per l’interesse delle notizie. A suscitare entusiasmo – e anche un po’ di stupore – è la premiere al Salone di Ginevra della prima supercar ibrida elettrica della Ferrari. Il suo nome semplicemente “LaFerrari”.
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Perché incarna l’essenza sportiva più verace del Cavallino rampante, e non solo per i 963 CV di inaudita potenza, ma perché la prima ibrida nella storia di Maranello sfodera prestazioni che la doppia alimentazione benzina/elettrica non solo non scalfisce, ma in vari casi addirittura esalta. Tipo l’accelerazione o la ripresa a regimi elevati. Erede della Enzo, “LaFerrari” riesce a passare da 0 a 100 km/h in meno di 3 secondi, e in meno di 7 secondi passa da 0 a 200 km/h, per finire con uno strabiliante 0-300 in soli 15 secondi! Diavolo di un’auto ecologica, che grazie al sistema ibrido Hy-Kers taglia del 50% le emissioni di CO2 rispetto alla Enzo.
Il cuore di “LaFerrari” è il sistema Hy-Kers, che deriva direttamente dall’esperienza in Formula 1 e fa sì che questa sia la Ferrari più prestazionale ed efficiente mai prodotta a Maranello. Il motore termico è il possente 12 cilindri a V aspirato di 6.262 cc, capace da solo di erogare 800 CV di potenza a 9.250 giri al minuto. Accanto a questo c’è poi un motore elettrico da 120 kW (163 CV), che lavorando in simbiosi col V12 porta la potenza massima a 963 CV! Per una coppia massima di 900 Nm, con il motore elettrico che fornisce coppia elevata ai bassi giri, ottimizzando il V12 termico sugli alti regimi. Il risultato è una spinta mozzafiato fin dai primi colpi di acceleratore.
Ma il grande pregio di “LaFerrari” è anche ingegneristico. L’originale soluzione ibrida non ha inciso in alcun modo sulle dimensioni della vettura, né sul passo, contribuendo anzi ad abbassarne il baricentro e preservandone tutte le doti dinamiche. Oltre al motore elettrico principale che serve alla propulsione, accoppiato in coda al cambio a doppia frizione, è poi presente un motore elettrico ausiliario che sostituisce l’alternatore tradizionale, permettendo così di contenere peso e volumi dell’auto. Che si guida come fosse una monoposto, ma col comfort giusto per il guidatore meno esperto: la pedaliera è regolabile e garantisce un controllo preciso dei pedali freno e acceleratore. Il volante è più piccolo e regolabile in profondità e altezza.
Insomma “l’espressione massima delle eccellenze della nostra azienda: l’innovazione tecnologica, le prestazioni, lo stile avveniristico, le emozioni di guida che sa trasmettere – ha detto a Ginevra Luca di Montezemolo –. Una vettura straordinaria, destinata ai nostri collezionisti, che ha in sé le soluzioni tecniche che in futuro saranno applicate ai modelli della gamma e costituisce il termine di confronto per tutto il settore”. Con i freni in carboceramica Brembo e gli pneumatici Pirelli PZero di misura 265/30 R19 all’anteriore e 345/30 R20 al posteriore, “LaFerrari” sarà prodotta in soli 499 esemplari e pazienza se le richieste sono già più del doppio. Ciascun esemplare costerà 1,5 milioni di euro.