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Usa verso accuse formali a Cina per cyberattacco a Microsoft

Non ci saranno però misure punitive concrete come quelle adottate contro la Russia

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L'amministrazione Biden si appresta ad accusare formalmente il governo cinese per il cyberattacco a Microsoft. Lo riportano i media americani citando fonti del governo, secondo le quali gli Usa si organizzeranno con un ampio gruppo di alleati, inclusi membri della Nato, per condannare Pechino per i cyberattacchi nel mondo.

A rivelarlo è stato un alto funzionario dell'amministrazione che ha parlato con il New York Times  aggiungendo che Washington punta anche a
creare un fronte comune, insieme agli alleati, compresi tutti i membri della Nato, per condannare gli attacchi hacker messi a segno da Pechino in tutto il mondo.

 

Secondo quanto anticipato dal funzionario al Nyt, gli Stati Uniti dovrebbero accusare per la prima volta la Cina di pagare gruppi criminali per condurre attacchi hacker su vasta scala. L'accusa non sarà però seguita da misure punitive concrete come quelle adottate contro la Russia, ha precisato il quotidiano. Lo scorso marzo, quando emerse l'attacco subito dal software della Microsoft, l'azienda Usa puntò il dito contro hacker legati al ministero cinese per la Sicurezza Nazionale.

 

Borrell (Ue): "Cina agisca su attacchi informatici da suo territorio" - "Oggi l'Ue e i suoi Stati membri, insieme ai partner, denunciano attività informatiche dannose che hanno colpito in modo significativo la nostra economia, sicurezza, democrazia e società in generale. L'Ue e i suoi Stati membri valutano che queste attività informatiche dannose siano state intraprese dal territorio della Cina. Continuiamo a sollecitare le autorità cinesi ad aderire a queste norme e a non consentire che il suo territorio venga utilizzato per attivita' informatiche dannose e ad adottare tutte le misure appropriate e le misure ragionevolmente disponibili e fattibili per rilevare, indagare e affrontare la situazione". Lo dichiara in una nota l'Alto rappresentante della politica estera Ue, Josep Borrell.  

 

"La compromissione e lo sfruttamento del server Microsoft Exchange - continua la nota - hanno minato la sicurezza e l'integrità di migliaia di computer e reti in tutto il mondo, compresi gli Stati membri e le istituzioni dell'Ue. Ha consentito l'accesso a un numero significativo di hacker che hanno continuato a sfruttare il compromesso fino ad oggi. Questo comportamento irresponsabile e dannoso ha comportato rischi per la sicurezza e significative perdite economiche per le nostre istituzioni governative e aziende private e ha mostrato significative ricadute ed effetti sistemici per la nostra sicurezza, economia e società in generale. Abbiamo anche rilevato attivita' informatiche dannose con effetti significativi che hanno preso di mira istituzioni governative e organizzazioni politiche nell'Ue e negli Stati membri, nonchè le principali industrie europee. Queste attivita' possono essere collegate ai gruppi di hacker noti come Advanced Persistent Threat 40 e Advanced Persistent Threat 31 e sono state condotte dal territorio della Cina a scopo di furto di proprietà intellettuale e spionaggio".
 

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