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Usa, ritirata la controversa lettera a Biden per trattare con Putin

Bufera nel partito democratico dopo la diffusione di una missiva con cui 30 deputati liberal sollecitavano un cambio di strategia sull'Ucraina

25 Ott 2022 - 21:04
 © Afp

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Negli Usa imbarazzante retromarcia della presidente del gruppo progressista dei dem alla Camera Usa, Pramila Jayapal, che ha ritirato la controversa lettera di 30 esponenti del gruppo al presidente Joe Biden per sollecitarlo a un cambio di strategia sull'Ucraina e a perseguire negoziati diretti con la Russia. La missiva aveva sollevato la rabbia dei firmatari mostrando nuove divisioni nel partito.

Un passo falso a due settimane dal voto Midterm, che incrina l'immagine di un partito finora compatto su Kiev proprio mentre i repubblicani si stanno spaccando. Nel giro di 24 ore la presidente del gruppo progressista dei dem alla Camera, Pramila Jayapal, ha annunciato l'imbarazzante ritiro della missiva, la cui divulgazione sembra abbia preso alla sprovvista e irritato anche i firmatari, quasi tutti impegnati nella corsa per la rielezione.

"La lettera era stata redatta alcuni mesi fa ma sfortunatamente è stata diffusa dallo staff senza essere valutata", si è giustificata, assumendosi la responsabilità dell'accaduto. Ma il partito è nel caos. "I colleghi sono furiosi, soprattutto quelli in prima linea", ha ammesso un deputato riferendosi ai candidati più a rischio di perdere il seggio l'8 novembre.

"Non era il momento opportuno", ha sottolineato un altro, mentre alcuni hanno spiegato di aver firmato la lettera in estate e che ora il quadro è cambiato e non lo rifarebbero. Nella missiva i 30 parlamentari, tra cui figurano Jamie Raskin, Cori Bush, Ro Khanna e Ilhan Omar, non mettono in discussione il loro "inequivocabile impegno a sostenere l'Ucraina nella sua lotta per la democrazia e la libertà di fronte all'illegale e oltraggiosa invasione russa". Ma invitano Biden ad affiancare a un supporto economico e militare senza precedenti una "spinta diplomatica proattiva, raddoppiando gli sforzi per cercare un quadro realistico per il cessate il fuoco".

"Se c'è un modo per mettere fine alla guerra preservando un'Ucraina libera e indipendente, è responsabilità dell'America perseguire ogni sede diplomatica per sostenere una soluzione che sia accettabile per il popolo ucraino", scrivono. Il portavoce del consiglio per la Sicurezza Nazionale della Casa Bianca John Kirby aveva nel frattempo risposto, mantenendo la linea: "Spetta a Zelensky determinare che cosa rappresenta un successo e quando negoziare. Non avremo conversazioni con la leadership russa senza che gli ucraini siano rappresentati". Ma molti esperti concordano che il Cremlino non farà alcun negoziato se gli Usa non saranno al tavolo. Ad aumentare le difficoltàdi Biden anche le spaccature interne ai repubblicani. Da un lato il leader al Senato Mitch McConnell, che addirittura sollecita l'amministrazione a velocizzare gli aiuti e ad allargarli, fornendo pure capacità di fuoco a lungo raggio. L'obiettivo non è solo indebolire Vladimir Putin ma anche segnalare alla Cina, vero competitore strategico, che gli Usa non starebbero alla finestra in caso di attacco a Taiwan. Dall'altro il leader alla Camera Kevin McCharthy, che potrebbe diventare il prossimo speaker se il suo partito la riconquisterà a Midterm, come pare dai sondaggi: non manderemo più "assegni in bianco a Kiev", perché i soldi dei contribuenti devono essere spesi prima di tutto a favore degli americani, tanto più in clima di recessione. Biden rischia di finire tra due fuochi e per questo intende accelerare su nuovi aiuti a Kiev entro fine anno. 

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