Il presidente su Twitter

Usa, l'annuncio di Trump: "Dazi al Messico per fermare droga e migranti illegali"

Le imposte sull'importazione, attualmente al 5%, saliranno fino al 25% "finché il problema dell'immigrazione non sarà risolto"

01 Giu 2019 - 08:44
 © -afp

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Dal Messico entrano in Usa non solo i migranti illegali, ma anche la droga. E i dazi americani contro il Paese confinante "mirano a fermare le droghe e i migranti illegali". A sostenerlo, con un post su Twitter, è il presidente Usa, Donald Trump, secondo il quale "il Messico deve riprendersi il suo Paese dai signori della droga e dei cartelli".

La spiegazione segue la decisione a sorpresa di nuove imposte che scatteranno dal 10 giugno su tutti i prodotti di importazione messicana negli Stati Uniti, che attualmente sono al 5% ma che aumenteranno progressivamente fino al 25%. Una manovra per costringere il Messico ad affrontare il forte aumento dei passaggi di migranti al confine tra America centrale e Usa, dato che i dazi saranno in vigore "fino a quando il problema dell'immigrazione clandestina non sarà risolto".

E per aumentare la pressione, Trump ha aggiunto a quello dei migranti il problema del traffico di droga, assicurando che il 90% dei narcotici che entrano negli Stati Uniti arrivano attraverso il Messico e il confine meridionale e sostenendo che 800mila persone morte l'anno scorso e 1 milione sono state rovinate per colpa degli stupefacenti. "Questa cosa è andata avanti per molti anni e non è stato fatto nulla al riguardo. Abbiamo un deficit commerciale di 100 miliardi di dollari con il Messico", e quindi è tempo che le autorità messicane intervengano, visto che "si sono approfittati degli Stati Uniti per decenni".

Di fronte all'attacco di Donald Trump, il presidente messicano Andres Manuel Lopez Obrador ha cercato di evitare qualsiasi escalation, assicurando di voler usare "molta diplomazia", anche se ha chiarito che "le misure coercitive non portano a nulla di buono" e di certo non fermeranno il processo di ratifica del nuovo accordo commerciale tra Stati Uniti, Messico e Canada. Di fronte alla crisi migratoria, ha quindi sottolineato Obrador, "stiamo facendo il nostro lavoro, senza violare i diritti umani".

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