Clima e politiche Ue

Emissioni, sì dell’Europarlamento al taglio del 90% entro il 2040

La plenaria approva il mandato negoziale. Inserite deroghe, crediti internazionali e rinvio per l’ETS2

13 Nov 2025 - 13:33
 © Ansa

© Ansa

Il Parlamento europeo ha approvato a Bruxelles la propria posizione sulla revisione della legge europea sul clima, confermando con 379 voti favorevoli, 248 contrari e 10 astensioni l’obiettivo di ridurre le emissioni nette di gas serra del 90% entro il 2040 rispetto ai livelli del 1990. Il voto definisce ora il mandato dell’Eurocamera per il negoziato con Commissione e Consiglio nell’ambito del trilogo che porterà all’adozione del testo legislativo definitivo. La proposta, sostenuta da un compromesso politico tra Ppe, Socialisti europei, Renew e Verdi, integra una serie di elementi di flessibilità richiesti da diversi Stati membri per rendere meno rigida la traiettoria di riduzione.

Le proposte di modifica presentate dai gruppi di destra, che avrebbero modificato in modo sostanziale la struttura della riforma, non sono state approvate, pur essendo state votate a scrutinio segreto. Le misure confermate dall’Aula coincidono con quanto emerso dal compromesso raggiunto dai Paesi Ue durante il Consiglio Ambiente del 4 e 5 novembre. Tra queste figurano: 

La possibilità, a partire dal 2036, di contabilizzare fino a cinque punti percentuali della riduzione delle emissioni tramite crediti internazionali di carbonio fuori dall’Unione: l’utilizzo è limitato a crediti definiti di alta qualità e prevede una fase pilota tra il 2031 e il 2035.

Il rinvio di un anno dell’avvio dell’ETS2, il nuovo sistema di scambio delle quote di emissione destinato ai carburanti per il trasporto stradale e ai combustibili per il riscaldamento domestico, che dovrebbe quindi entrare in vigore nel 2028.

Una valutazione biennale da parte della Commissione sul progresso della riduzione delle emissioni, che si aggiunge alla revisione quinquennale dell’obiettivo 2040 già prevista dalla normativa.

Con l’approvazione odierna, il Parlamento europeo dispone dunque del mandato formale per avviare il confronto con i governi Ue sul testo definitivo.

Ti potrebbe interessare