Già a febbraio 2019 la Commissione aveva concluso che nel nostro Paese c'erano squilibri eccessivi legati all'elevato "debito pubblico e alla alta disoccupazione"
© ap-lapresse
Per il settimo anno consecutivo la Commissione Ue farà un'analisi approfondita degli squilibri macroeconomici italiani, perché ha rilevato "produttività e mercato del lavoro deboli e vulnerabilità nel sistema bancario". Tutti elementi, spiegano da Bruxelles, che "contribuiscono alla bassa crescita potenziale che mette a rischio il calo del debito".
A febbraio 2019 la Commissione aveva concluso che in Italia c'erano squilibri eccessivi legati all'elevato debito pubblico, alla protratta scarsa produttività in un contesto di alti npl (crediti deteriorati) e alta disoccupazione. Nell'ultimo report, "debito e disoccupazione superano ancora la soglia". La produttività "stagnante pesa sulla produttività e sul Pil potenziale, che a sua volta mette a rischio il calo del debito. La bassa produttività e' dovuta a bassi investimenti e innovazione sociale, un ambiente per le imprese che non sostiene, limitazioni economiche, mancanza di lavoratori specializzati", scrive la Commissione.
Bruxelles sottolinea anche che "restano vulnerabilità del settore finanziario, in particolare per le banche medio e piccole, che hanno grandi stock di Npl, e sono maggiormente esposte ai rischi sovrani delle più grandi". I livelli di occupazione e disoccupazione sono migliorati", ma "resta alta quella dei giovani e quella a lungo termine, mentre resta bassa la partecipazione delle donne al mercato del lavoro, con rischi per la futura occupazione e crescita".