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Ucraina, la lettera di un bimbo di 9 anni alla mamma morta: "Farò il bravo per venire in paradiso da te"

Le drammatiche parole diffuse dalla conduttrice televisiva ucraina Katya Osadchaya

"Penso che questi 9 anni siano stati i migliori della mia vita.

Ti sono molto grato per la mia infanzia. Sei la madre migliore del mondo e io non ti scorderò mai. Spero che tu sia felice in cielo e spero che tu vada in paradiso. Ci vedremo in paradiso. Proverò a fare il bravo bambino per venire in paradiso da te". È la drammatica lettera scritta da Anatoly per la madre morta. La donna stava fuggendo da Hostomel, periferia di Kiev, ma i russi hanno colpito la sua auto. Lei è morta sul colpo, salvo il piccolo Anatoly. Le parole sono state diffuse dalla conduttrice televisiva ucraina Katya Osadchaya. "Sei la migliore madre nel mondo! Non ti dimenticherò mai! Buona fortuna a te in paradiso!".

 

Secondo le autorità ucraina, a Hostomel risultano almeno 400 dispersi. Amnesty ha raccolte diverse testimonianze su esecuzioni di civili, nella località alle porte di Kiev, da parte dei soldati russi.

 

Ucraina, anziana aspetta il figlio davanti alle macerie: "Forse è riuscito a scappare o è ferito da qualche parte o è ancora lì sotto"

Un'anziana, Antonina Kaletny, aspetta suo figlio seduta su una sedia davanti alle macerie del palazzo bombardato in cui abitava l'uomo. Accade a Borodyanka, cittadina ucraina a nord-ovest di Kiev divenuta tristemente nota da qualche giorno per essere stata teatro di alcuni degli episodi più cruenti della guerra. "Il primo marzo, verso le 21:30, i fascisti del Cremlino sono volati qua sopra e hanno sganciato una bomba. L'appartamento di mio figlio è al terzo piano - spiega la donna all'Afp -. Adesso aspetto che rimuovano le macerie. Forse è riuscito a scappare, forse è ferito da qualche parte o forse è ancora lì sotto: non lo so, non posso dirlo. Non lo sento da un mese". L'anziana madre, la cui abitazione non è stata colpita durante i combattimenti, osserva i movimenti di ruspe, escavatori e altri mezzi al lavoro pochi metri più in là ancora fiduciosa che il figlio arrivi da un momento all'altro. Svitlana Vodolaha, portavoce della Protezione civile locale, è realista: "Qui i bombardamenti si sono abbattuti tra la fine di febbraio e i primi di marzo. Se qualcuno è ancora sepolto fra le macerie, le possibilità di ritrovarlo vivo sono davvero scarse".

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