Il ddl, che verrà discusso martedì in Parlamento, ha scatenato dure polemiche da parte dell'opposizione e dell'opinione pubblica
Perdonare gli stupratori se sposano le vittime. E' questa la proposta shock avanzata in Turchia dall'Akp, il partito del presidente Recep Tayyip Erdoğan, che ha scatenato la rivolta dell'opinione pubblica. C'è chi ha parlato di "legittimazione delle spose bambine" e chi di "condono sessuale".
Il disegno di legge, che sarà discusso martedì in Parlamento, intende depenalizzare la violenza sessuale sui minori se "l'atto è avvenuto in modo consensuale e il suo autore accetta di sposare la vittima". Dura e immediata è stata la reazione da parte dell'opposizione, preoccupata per il fatto che, se approvata, la proposta permetterà di annullare le condanne di uomini colpevoli di violenze sessuali sulle minorenni.
Su Twitter, poi, migliaia di utenti hanno cinguettato la loro indignazione sotto l'hashtag #TecavuzMesrulastirilamaz, ovvero "lo stupro non può essere legittimato". A insorgere sono state anche diverse organizzazioni dei diritti umani, secondo le quali la legge presentata dal partito di Erdogan potrebbe aggravere ulteriormente il fenomeno delle "spose bambine", già diffuso in Turchia.
Il governo ha risposto alle numerose critiche sostenendo che, quello che si legge sui media e sui social, è una "distorsione strumentale della finalità con cui è stato concepito il disegno di legge". Stando a quanto dichiarato dal ministro della Giustizia, Bekir Bozdag, "l'obiettivo è scongiurare le conseguenze legali in cui si imbattono le coppie che hanno rapporti consenzienti e vogliono sposarsi prima della maggiore età". "I matrimonio che coinvolgono i minori - ha aggiunto Bozdag - sono sfortunatamente una realtà in Turchia, ma gli uomini coinvolti non sono violenti stupratori".