clamore negli states

"Trump assunse un finto Obama per licenziarlo" | Le accuse nel libro di Michael Coehn, ex avvocato del presidente americano

La curiosità riportata in "Disloyal. A memoir", in uscita negli States. Critiche anche a Mandela, che secondo il tycoon "non era un leader"

07 Set 2020 - 13:30
 © -afp

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Un linguaggio razzista verso qualsiasi personalità nera di successo. E un'ossessione per Barack Obama talmente radicata da aver spinto Trump ad assumere un finto Obama per girare un video in cui licenziarlo. Lo racconta Michael Cohen, ex avvocato di Trump, nel suo libro Disloyal. A memoir in uscita domani negli Stati Uniti. Per l'attuale presidente anche Mandela sarebbe stato sopravvalutato. 

L'ossessione per Obama - Il presidente Trump era ossessionato da Obama già prima che si candidasse alle elezioni del 2016 per i repubblicani. Tanto da ingaggiare un finto Barack per inscenare un suo licenziamento e registrare il tutto in video. La scena - ispirata al reality che ha reso celebre il tycoon in America, The apprentice - avrebbe dovuto essere mostrata nella prima notte della convention repubblicana del 2012, in cui il candidato repubblicano era Mitt Romney, sostenuto dallo stesso Trump. È uno dei dettagli più curiosi del libro Disloyal. A memoir di Michael Cohen, ex legale del presidente degli States, con cui ha lavorato per un decennio. L'opera uscirà domani negli Stati Uniti. 

Insulti alle celebrità nere - Secondo Cohen, Trump sarebbe stato solito riferirsi ai politici di colore di nazioni straniere con espressioni razziste e sminuire ogni nero di successo, dalla politica alla musica, passando per lo sport. Persino Nelson Mandela, a capo del movimento che emancipò il Sudafrica dalla minoranza bianca, per Trump non sarebbe stato un leader. 

"Un boss mafioso" - Cohen descrive Trump addirittura come un boss mafioso, a capo della sua organizzazione criminale, la Trump Organization. Secca la replica che arriva dalla Casa Bianca, per bocca del portavoce Kayleigh McEnany: "Michael Cohen è un criminale caduto in disgrazia e un avvocato radiato dall'albo che ha mentito al Congresso. Ha perso ogni credibilità e non sorprende vedere il suo ultimo tentativo di trarre profitto dalle bugie."

L'ex avvocato di Trump - Michael Cohen è stato l'ex legale personale e faccendiere di Trump per circa 10 anni, prima di finire in carcere nell'ambito dell'inchiesta sul Russiagate. Cohen, ora ai domiciliari, aveva ammesso di aver mentito al Congresso sui suoi rapporti con i russi e di aver violato la legge elettorale sul finanziamento. Scarcerato a maggio per il rischio Covid nelle carceri, era tornato in cella a inizio luglio. Dopo poche settimane, però, il giudice gli aveva concesso la detenzione domiciliare: il suo ritorno in carcere sarebbe stata una ritorsione per aver rifiutato di firmare un documento che gli avrebbe impedito di pubblicare il libro su Trump. 

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