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Strage in Oklahoma: il 39enne che ha ucciso sei persone era stato in carcere per stupro

Tra le vittime anche la moglie e i figli. L'uomo era stato anche accusato di adescamento e possesso di materiale pedo pornografico 

Strage in Oklahoma: il 39enne che ha ucciso sei persone era stato in carcere per stupro - foto 1
Ansa

Sono sei le vittime che le forze dell'ordine di Okmulgee hanno ritrovato nella giornata di lunedì a Henryetta, una città di circa 6.000 abitanti a 145 chilometri da Oklahoma City.

Vicino ai sei corpi è stato anche ritrovato quello dell'omicida Jesse McFadden, 39 anni, che dopo aver compiuto il massacro si è tolto la vita. L'uomo ha sparato alla testa alla moglie, ai tre figli della donna (di 13, 15 e 17 anni), alla 14enne Ivy Webster e la 16enne Brittany Brewer, due amiche dei giovani.

 

I fatti

   Secondo le prime ricostruzioni, l'omicida avrebbe sparato più volte alla testa delle vittime con una pistola 9mm all'interno della sua proprietà, per poi spostare i corpi in una zona boschiva nei pressi della casa. L'uomo, dopo aver trasportato i cadaveri, si è suicidato, con la polizia che ha rinvenuto il cadavere a circa un centinaio di metri dagli altri. 

 

I precedenti per stupro

 Proprio l'improvvisa scomparsa di Ivy e Brittany aveva allertato le autorità che avevano subito iniziato le ricerche. Le due giovani erano state viste assieme a McFadden, facendo immediatamente preoccupare le forze dell'ordine, già a conoscenza del passato dell'uomo. L'omicida aveva infatti dei precedenti per stupro, per cui era stato condannato a 20 anni di carcere nel 2003, dopo aver aggredito una diciassettenne.

 

Il rilascio e le nuove accuse

 L'uomo era però uscito dopo poco più di 16 anni per buona condotta, venendo però nuovamente arrestato dopo alcuni mesi con l'accusa di adescamento e possesso di materiale pedo pornografico. McFadden, lasciato libero in attesa del processo, sarebbe dovuto comparire in tribunale proprio la mattina in cui sono stati ritrovati i corpi.


 


La rabbia delle famiglie

 "L'Oklahoma non è riuscito a proteggere queste famiglie. E a causa di ciò mia figlia e i miei nipoti, se ne sono andati", ha detto Janette Mayo, madre della 35enne Holly Guess, la moglie di McFadden. La donna ha inoltre aggiunto che il killer era un manipolatore, depravato e silenzioso, ma in grado di controllarsi, in grado di nascondere il proprio passato alla figlia. Sconvolti anche i genitori delle altre due vittime, che hanno affermato di non essere a conoscenza del passato dell'uomo, con le ragazze che erano state più volte a casa dei figli dell'omicida.


Riuscire a cambiare le cose e salvare altri bambini", ha detto Justin Webster, padre di Ivy AP durante un'intervista, esprimendo la determinazione a "raccontare la storia di Ivy e convincere i nostri funzionari governativi a iniziare a parlare di come tenere quei pedofili in prigione. Ci devono essere ripercussioni e qualcuno deve essere ritenuto responsabile. Hanno fatto uscire un mostro", ha concluso Webster.
 

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