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Strage Florida, Aaron Feis il coach eroe morto per salvare i suoi studenti

Ha fatto scudo con il suo corpo, lanciandosi davanti agli studenti mentre una raffica di proiettili veniva sparata contro di loro

Strage Florida, Aaron Feis il coach eroe morto per salvare i suoi studenti - foto 1
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Non ce l'ha fatta Aaron Feis, l'assistente coach della squadra di football gravemente ferito nella sparatoria in un liceo a Parkland, in Florida, tentando di proteggere gli studenti.

"E' morto da eroe", hanno ricordato commossi genitori, insegnanti e studenti, sottolineando il suo "animo gentile". Il bilancio è di 17 morti e decine di feriti. Ad aprire il fuoco, imbracciando un fucile da assalto, un ex studente.

Feis lavorava anche nella sicurezza della scuola e la sua è una delle ultime voci che gli studenti hanno sentito: ai microfoni infatti ha gridato che i rumori che si sentivano nel campus non erano petardi, ma spari.

Anche il professore di geografia Scott Biegel è morto sotto i colpi incessanti dell'Ar-15 di Cruz dopo aver favorito la fuga di un gruppo di studenti: ha aperto la porta per farli scappare ma non è riuscito a richiuderla e a salvarsi. Il killer infatti è riuscito a bloccarlo e lo ha ucciso sul colpo. "Ha sbloccato la porta per farci fuggire. Pensavo che fosse dietro di me, ma non c'era", ha raccontato Kelsley Friend, una della ragazze a cui il prof eroe ha salvato la vita.

Sotto i colpi di Cruz è stato ucciso anche Chris Nixon, il direttore atletico della scuola e coach di wrestling: è morto in ospedale per le ferite riportate.

Nulla da fare neanche per la teenager giocatrice di calcio Alyssa Alhadeff. La sua famiglia fra le lacrime si è rivolta agli studenti sopravvissuti: "Fate qualcosa di meraviglioso nella vostra vita per Alyssa. Non rinunciate ad aspirare a qualcosa di grande".

Morto sul colpo anche il nuotatore Nick Dworet, che era stato da poco accettato all'Università di Indianapolis con una borsa di studio proprio per le sue doti da nuotatore. Soprannominato "swim daddy", Dworet era il capitano della squadra di nuoto della scuola e aveva trascorso l'ultimo anno in duri allenamenti per migliorare la sua velocità.

Tra le vittime anche i 15enni Peter Wang e Luke Hoyer. I nonni di Hoyer erano davanti alla televisione quando hanno realizzato che la sparatoria era avvenuta nella scuola del nipote: "Abbiamo passato ore senza sapere nulla, abbiamo sperato fino alla fine. Poi ci hanno chiamato all'una del mattino per dirci che Luke era fra i ragazzi che erano stati uccisi", ha raccontato straziata Janice Stroud, la nonna di Hoyer.

Dopo ore di disperata attesa sono stati avvertiti anche i genitori di Jaime Guttenberg, 17 anni, che avevano aiutato i compagni di classe della ragazza via Facebook rassicurandoli comunque che Jesse, il loro altro figlio che frequentava la scuola, era salvo.

Gina Montalto, 14 anni, è una delle vittime più giovani: era volontaria nella scuola. Ecco gli altri nomi dei giovani uccisi dal killer: Martin Duque, Cara Loughran, Joaquin Olivier, Alaina Petty, Meadow Pollack, Alex Schachter, Peter Wang, 15 anni, e Carmen Schentrup.