"Non ho i soldi per fare la spesa", scriveva una centralinista del colosso californiano Yelp. Solidarietà dal web ma la donna è stata mandata via
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"Da quando ho iniziato questo lavoro non posso permettermi di fare la spesa, il pane per me è un lusso". E' la lettera-sfogo spedita da Talia Jane alla sua azienda, l'americana Yelp. "Hai appena speso 300 milioni di dollari per comprarti una app che ti porta il cibo e casa e una delle tue impiegate non ha nemmeno i soldi per fare la spesa", le parole rivolte al ceo della società, Jeremy Stoppelman. Due ore dopo, Jane è stata licenziata.
L'azienda non ha voluto commentare il licenziamento, anche se ha spiegato che non è in relazione alla lettera d'accusa.
Otto dollari e cinquanta centesimi all'ora - La donna, 25 anni, che prendeva otto dollari e cinquanta centesimi all'ora, non riusciva a vivere dignitosamente dal momento che la maggior parte del suo magro stipendio serviva per l'affitto di un minuscolo appartamento alla periferia di San Francisco.
Jane, che ha ricevuto molti messaggi di solidarietà, lavorava come centralinista per Eat24, l'app per ricevere cibo a domicilio di proprietà di Yelp, un gigante che ha 3mila dipendenti. "Ieri sono stata pagata ma devo risparmiare il più possibile per pagare l'affitto del mio appartamento che dista 40 miglia dal posto di lavoro. E' la sistemazione più economica che sono riuscita a trovare e che fosse vicino a una fermata del treno. Ogni giorno comprare il biglietto per andare a lavorare mi costa 11 dollari tra andata e ritorno", scriveva nella lettera.