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"Sindrome dell'Avana", ecco cos'è | Inchiesta giornalistica accusa la Russia

La malattia che colpisce diplomatici Usa a partire dal 2016 (il primo caso a Cuba) sarebbe collegata ad attività degli 007 del Cremlino, che, però, smentisce

La misteriosa "sindrome dell'Avana" che ha afflitto centinaia di diplomatici e spie statunitensi in tutto il mondo, tutti accomunati dal fatto che stavano lavorando "estremamente bene" su o contro Mosca, potrebbe essere causata da "armamenti acustici" specifici in dotazione all'unità di sabotaggio dell'intelligence militare russa (Gru).

Lo ha riferito The Insider, un gruppo investigativo di cronisti focalizzato sulla Russia con sede in Lettonia, che ha svolto una nuova inchiesta giornalistica, durata 5 anni, sulla malattia con risultati che vanno a smentire le ipotesi del Pentagono. Mosca, però, ritiene queste accuse infondate. Ma che cos'è la "sindrome dell'Avana" e che effetti produce sulle persone colpite?

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Tgcom24

I sintomi della sindrome dell'Avana

 Questo disturbo sanitario, segnalato per la prima volta da alcuni funzionari dell'ambasciata statunitense a L'Avana, capitale di Cuba, nel 2016, e, proprio per questo motivo nominato comunemente come "sindrome dell'Avana", provoca emicranie, nausea, vuoti di memoria e vertigini. La "sindrome dell'Avana" sarebbe, dunque, una misteriosa arma a base di ultrasuoni che produrrebbe danni cerebrali e gravi lesioni permanenti.
 

Per quanto riguarda il primo caso del 2016, quando alcuni diplomatici statunitensi che si trovavano all'Avana riferirono di essersi ammalati dopo aver sentito suoni penetranti durante la notte, sorse già allora il sospetto che si potesse trattare di un attacco condotto da un'entità straniera con l'ausilio di una non meglio specificata arma a sonar.

 

Sintomi come sangue dal naso, mal di testa e problemi alla vista furono poi accusati dal personale delle ambasciate Usa in Cina, Europa e Washington. Secondo quest'ultima inchiesta i diplomatici potrebbero essere stati presi di mira con armi soniche russe. L'indagine, durata un anno, "ha scoperto prove che suggeriscono che incidenti sanitari anomali inspiegabili, noti anche come Sindrome dell'Avana, potrebbero avere la loro origine nell'uso di armi ad energia diretta da parte dei membri dell'Unità (russa GRU) 29155", è la conclusione dell'indagine giornalistica.

 

 

La rivelazione che smentisce le conclusioni del Pentagono

 Il gruppo investigativo russo Insider e Der Spiegel hanno presentato un'inchiesta sul tema alla trasmissione 60 minutes dell'emittente Usa Cbs: i risultati condurrebbero a Mosca, all'unità d'intelligence 29155. Le nuove rivelazioni contraddirebbero, dunque, la precedente indagine condotta dal Pentagono e conclusa nel 2023 sul misterioso fenomeno, in cui si giungeva al risultato che fosse "molto improbabile" che dietro alla presunta arma invisibile vi fosse una potenza straniera. 

 

Le accuse alla Russia

 Secondo "The Insider", invece, membri russi di un'unità del Gru nota come 29155 erano presenti in diversi posti in cui si sono verificati i casi di "sindrome dell'Avana" che hanno coinvolto il personale statunitense, considerato "top performer". "C'era costantemente un nesso con la Russia, c'era un punto in cui tutti avevano lavorato contro la Russia, o si erano concentrati sulla Russia, e lo avevano fatto estremamente bene", evidenzia l'inchiesta.

 

Un 'fil rouge' confermato anche da Mark Zaid, un avvocato che rappresenta oltre venti vittime, tra cui membri della Cia, dell'Fbi e del dipartimento di Stato, che hanno riportato i vari sintomi della sindrome: emicrania, nausea, vertigini, vuoti di memoria, vista offuscata, ronzii alle orecchie, perdita di udito, difficoltà nel parlare. "L'unico filo comune tra la maggior parte, se non tutti, dei miei clienti, a parte i membri della famiglia collegati al dipendente, era che tutti stavano facendo qualcosa relativo alla Russia", afferma. Peraltro l'inchiesta riporta altri probabili attacchi fin nel 2014 al consolato Usa di Francoforte

 

"Purtroppo, non posso essere più specifico, perché si tratta di materiale classificato. Ma posso dirvi che fin dalle prime fasi ho iniziato a guardare in direzione di Mosca", ha dichiarato alla Cbs Greg Edgreen, uno degli investigatori autori della prima indagine, ex ufficiale Usa a servizio al Pentagono.
 

Edgreen ricorda anche che l'onere della prova sui colpevoli fu innalzata a livelli molto alti e nel 2023 non si giunse ad alcuna conclusione: non ci si voleva trovare di fronte a sgradevoli verità. Mentre, secondo l'inchiesta di Insider, la chiave del legame con l'intelligence russa sarebbe Vitaly Kovalev, uno chef russo arrestato per guida pericolosa in auto in Florida nel 2020 e che sarebbe stato riconosciuto come una spia russa, secondo quanto scoperto da una agente dell'Fbi, denominata Carrie, che fu vittima della misteriosa arma "sonica". Nell'auto dello chef russo fu trovato anche un apparecchio capace di cancellare i dati computerizzati del veicolo, compresi i tracciamenti Gps. Kovalev, che aveva studiato in un istituto militare, apprendendo nozioni di radioelettronica, e che divenne improvvisamente chef a New York e Washington, tornò in Russia dopo 30 mesi di carcere e morì ufficialmente sul fronte in Ucraina.

 

Un nesso con gli 007 russi (che avrebbero ricevuto promozioni o premi per lo sviluppo di "armi acustiche non letali") è stato trovato anche dal giornalista investigativo russo di Insider Christo Grozev, giornalista bulgaro a capo del gruppo investigativo Bellingcat e amico dell'oppositore russo Alexei Navalny (morto in carcere lo scorso febbraio), intervistato anch'egli da 60 minutes. "Una teoria è che Kovalev sia stato mandato al fronte per essere eliminato", ha detto Grozev.

 

L'altro nome è quello di Albert Averyanov, figlio del comandante dell'unità 29155, che sarebbe stato presente nel 2021 a Tbilisi, in Georgia, in coincidenza con i sintomi subiti da un diplomatico e dalla sua famiglia.

 

La 29155 è un'unità top secret del servizio segreto militare russo, operante da una decina d'anni e specializzata in sovversione, sabotaggio e assassini, anche in Europa. 

 

 

La Russia nega qualsiasi coinvolgimento nella misteriosa sindrome dell'Avana

 Le accuse all'intelligence russa sulla cosiddetta "Sindrome dell'Avana" - i disturbi, come detto, accusati da alcuni funzionari americani in servizio nella capitale cubana e in altre sedi diplomatiche a partire dal 2016 - "sono infondate". Lo ha ribadito all'agenzia di stampa russa Tass il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, commentando l'inchiesta sull'argomento condotta da un gruppo di testate occidentali.

 

"Sapete che questo non è affatto un argomento nuovo - ha osservato Peskov. - Il tema della cosiddetta sindrome dell'Avana è stato discusso sulla stampa per molti anni. E molto spesso fin dall'inizio è stato in qualche modo collegato ad accuse alla Russia, ma nessuno ha pubblicato o espresso una conferma convincente di queste accuse infondate. Tutto questo non è altro che un'accusa priva di fondamento, un'accusa infondata da parte dei media".

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