© Afp
In Serbia nuovi violenti scontri tra manifestanti antigovernativi guidati dagli studenti in agitazione e forze di polizia sono scoppiati in serata a Belgrado, Novi Sad e diverse altre città. Già mercoledì sera gravi disordini si erano registrati nella capitale e in sincrono in numerose altre località, con decine di feriti, compresi poliziotti e militari dell'Esercito. Dopo che durante la giornata di giovedì la situazione sembrava essersi normalizzata, in tarda serata gruppi di dimostranti hanno nuovamente attaccato sezioni locali dell'Sns, il partito di maggioranza che fa capo al presidente Aleksandar Vucic. A Belgrado e Novi Sad la polizia è intervenuta a formare massicci cordoni per impedire il contatto con attivisti e militanti dell'Sns, mobilitatisi a difesa delle sedi del loro partito. Negli scontri le forze di polizia sono state lungamente bersagliate con sassi, bottiglie, sacchetti della spazzatura e altri oggetti, con gli agenti che hanno risposto con cariche di alleggerimento e gas lacrimogeni.