Approvata la riforma al Consiglio Trasporti: introdotti 30 nuovi diritti per i passeggeri, più trasparenza e tutele in caso di disagi. Ecco le novità
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Bruxelles cambia rotta sui diritti dei passeggeri aerei. Dopo anni di trattative, il Consiglio Trasporti dell'Unione Europea ha approvato una riforma storica che introduce 30 nuove tutele per chi vola. Il pacchetto include risarcimenti pecuniari più alti per ritardi e cancellazioni, regole più chiare sull’obbligo di assistenza, e una maggiore trasparenza informativa da parte delle compagnie aeree. Per la prima volta viene fissato un tetto massimo di 500 euro di indennizzo per i ritardi oltre le 6 ore nei voli intercontinentali, mentre per i voli più brevi e intra-Ue si parla di 300 euro oltre le 4 ore di ritardo. Le modifiche aggiornano un impianto normativo considerato ormai superato, fondato sul Regolamento (CE) n. 261/2004, che per due decenni ha regolato i diritti dei passeggeri in Europa.
Approvato nel 2004, il Regolamento europeo n. 261 è stato per oltre vent’anni la pietra angolare della protezione dei passeggeri nel trasporto aereo. Garantiva rimborsi in caso di cancellazioni, ritardi prolungati e imbarchi negati, ma nel tempo è stato giudicato insufficiente per rispondere alle nuove esigenze del settore. Le compensazioni variavano da 250 a 600 euro in base alla distanza del volo, ma l’accesso al rimborso era spesso ostacolato da procedure complesse, lungaggini burocratiche e interpretazioni poco chiare da parte delle compagnie. Inoltre, non erano previsti obblighi sistematici sull’assistenza immediata ai passeggeri durante i disagi.
La nuova normativa, accolta con favore dalla maggioranza degli Stati membri, prevede risarcimenti più equi e meglio commisurati al disagio subito. Il criterio centrale è la distanza del volo unita alla durata del ritardo. Per i voli intra-Ue o inferiori a 3.500 km, il risarcimento scatta dopo 4 ore di ritardo e ammonta a 300 euro. Per i voli oltre i 3.500 km, la soglia di indennizzo si alza a 500 euro in caso di ritardi oltre le 6 ore. Un’importante novità riguarda l'automatismo delle richieste: per le cancellazioni, sarà fornito in automatico un modulo per il rimborso, senza necessità di lunghi reclami. Se entro 3 ore dalla cancellazione non viene proposta un’alternativa valida, il passeggero potrà organizzare il proprio viaggio e ottenere comunque il rimborso. Questo approccio semplificato punta a evitare contenziosi e disagi ulteriori per i viaggiatori.
Tipo di volo | Ritardo minimo | Risarcimento |
---|---|---|
Intra-Ue < 3.500 km | > 4 ore | 300 euro |
Extra-Ue > 3.500 km | > 6 ore | 500 euro |
Cancellazione volo (tutti) | Nessuna alternativa entro 3h | Rimborso completo + assistenza |
Il Consiglio intende inoltre disincentivare la politica di "no-show" (mancata presentazione) attualmente ampiamente utilizzata. A tale riguardo, i passeggeri a cui viene negato l'imbarco su un volo di ritorno perché non hanno preso il volo di andata avrebbero diritto a un risarcimento. Diritto all'informazione. I passeggeri aerei dell'UE dovrebbero essere meglio informati sui loro diritti. Le compagnie aeree dovrebbero rispettare obblighi di informazione più rigorosi, comprese le informazioni al momento della prenotazione e quelle sulla gestione di reclami e richieste.
Nuove disposizioni introducono scadenze rigorose per le compagnie aeree per rispondere ai reclami dei passeggeri. I passeggeri avrebbero fino a 6 mesi di tempo dal momento del disservizio per presentare una richiesta o un reclamo alla compagnia aerea. Viene introdotto un termine di 14 giorni dalla presentazione della richiesta entro il quale le compagnie aeree devono pagare un risarcimento o fornire una risposta chiara e motivata al passeggero.
Tra le novità principali figura l’obbligo per le compagnie aeree di garantire una comunicazione costante ai passeggeri durante l’intero viaggio. Questo significa che ogni cambiamento – che si tratti di un ritardo, di un cambio di gate o di una cancellazione – dovrà essere notificato tempestivamente, insieme alle possibili alternative e soluzioni di assistenza. In parallelo, viene introdotta la possibilità per i passeggeri di correggere gratuitamente l’ortografia del proprio nome sul biglietto fino a 48 ore prima della partenza. Anche questo intervento è pensato per ridurre i disagi pratici e gli ostacoli burocratici che, fino a oggi, hanno creato non pochi problemi ai viaggiatori. L’obiettivo complessivo della riforma è di rendere il rapporto tra passeggero e compagnia più trasparente e orientato al servizio. Una delle analisi più dettagliate sull'entità dei disagi subiti dai passeggeri italiani è stata pubblicata di recente, con particolare attenzione a chi può ottenere il risarcimento.
I passeggeri non saranno più costretti a restare ore a bordo senza informazioni o assistenza. La nuova normativa impone che, in caso di ritardi superiori alle tre ore una volta imbarcati, i viaggiatori ricevano acqua e altri generi di prima necessità. Se la partenza non è imminente, i passeggeri dovranno essere sbarcati e assistiti a terra. Questo rappresenta un cambiamento radicale rispetto al passato, in cui lunghi ritardi sulla pista venivano gestiti senza protocolli precisi, lasciando i passeggeri in una situazione di incertezza. La misura punta a salvaguardare il comfort e la dignità delle persone a bordo, evitando stress inutili e condizioni poco dignitose durante l’attesa. Cosa che hanno sperimentato di recente migliaia di passeggeri rimasti bloccati all’aeroporto di Heathrow.
Il percorso normativo non è ancora concluso. Dopo l’intesa raggiunta al Consiglio Trasporti, il testo dovrà ora essere discusso dal Parlamento europeo, che potrà proporre modifiche o approvarlo in via definitiva. Il ministro polacco delle Infrastrutture, Dariusz Klimczak, che guida la presidenza di turno del Consiglio Ue, ha parlato di un “successo storico” e ha sottolineato come l’accordo rappresenti una “vittoria per i cittadini europei”. Il voto parlamentare sarà determinante per definire tempi e modalità di applicazione. Tuttavia, l’orientamento politico sembra favorevole, vista la pressione crescente dei consumatori e delle associazioni dei diritti dei passeggeri che da anni chiedevano una riforma profonda del settore.