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Privacy violata, Facebook accantona 3 miliardi di dollari per una possibile multa

La Ftc, unʼagenzia governativa americana, deve valutare se il colosso non abbia rispettato un accordo del 2011 a garanzia della riservatezza degli utenti

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Facebook rischia una multa fino a 5 miliardi di dollari da parte della Federal Trade Commission.

L'agenzia governativa Usa indaga sulla possibile violazione di un accordo del 2011 a garanzia della privacy degli utenti, dopo lo scandalo di Cambridge Analytica, che ha avuto accesso ad 87 milioni di utenti senza il loro consenso. Per questo la compagnia ha iscritto come perdita in bilancio 3 miliardi di dollari, in attesa della conclusione dell'inchiesta.

La somma impatta negativamente sui risultati del primo trimestre, benché i ricavi siano aumentati annualmente del 26% a 15,08 miliardi di dollari, battendo la stima media degli analisti di 14,98 miliardi di dollari. L'incremento dei ricavi è stato aiutato dalla crescita di Instagram e della spesa pubblicitaria delle aziende.

Il guadagno netto è però crollato a 2,43 miliardi di dollari, o 85 centesimi per azione da gennaio a marzo, con un calo del 51% rispetto ai 4,99 miliardi di dollari (o 1,69 dollari per azione) del 2018. Questo a causa in gran parte dell'accantonamento per la possibile sanzione, che tuttavia non sembra aver preoccupato gli investitori: negli scambi dopo la chiusura di Borsa il titolo ha guadagnato quasi il 5% arrivando a 190,89 dollari.

A far scommettere sulla piattaforma è il suo buon andamento, al di là dei recenti scandali. Gli utenti attivi sono aumentati mensilmente dell'8% a 2,38 miliardi, battendo le stime di 2,37 miliardi. Stessa percentuale di crescita per quelli giornalieri. Ciò significa che Facebook non smette di attrarre nuovi "users" e quindi a restare una piattaforma appetibile anche per inserzionisti e azionisti.