Petrolio, Wsj: "Mosca aggira le sanzioni grazie alla raffineria di Priolo"
Una volta raffinato nello stabilimento siciliano di Lukoil, che è il secondo più grande in Italia e il quinto in Europa, il greggio proveniente da Mosca diventa prodotto italiano. Urso: "Non eluse sanzioni, scattano dal 5 dicembre"
La raffineria di petrolio a Priolo in Sicilia, di proprietà di Lukoil, il secondo colosso russo del petrolio, consente al greggio russo di aggirare le sanzioni americane e arrivare negli Stati Uniti sotto forma di prodotti petroliferi raffinati.
Lo riporta il "Wall Street Journal" in un video in cui ricostruisce i flussi del greggio provenienti dalla Russia. "Le sanzioni scattano dal 5 dicembre", sottolinea il ministro delle Imprese, Adolfo Urso.
Una volta raffinato nello stabilimento siciliano di Lukoil, che è il secondo più grande in Italia e il quinto in Europa, il greggio proveniente da Mosca diventa prodotto italiano. La maggior parte dei prodotti petroliferi raffinati a Priolo e spediti da marzo dalla Sicilia negli Stati Uniti, si spiega nel video del WSJ, hanno raggiunto gli impianti in Texas e in New Jersey.
Ad oggi il 93% del greggio lavorato nella raffineria siciliana arriva dalla Russia mentre prima dell'invasione ucraina da parte della Russia arrivava da diversi Paesi e la quota di quello russo rappresentava il 30%.
Urso: "Non eluse sanzioni, scattano dal 5 dicembre" - "La Isab di Priolo non ha eluso il sistema sanzionatorio che entra in vigore dal 5 dicembre", sottolinea il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, dopo l'inchiesta del "Wall Street Journal". "Siamo al lavoro per garantire la continuità delle attività produttive, così importanti sul piano nazionale e per l'economia siciliana in sintonia con il ministero dell'Economia e la Regione Siciliana", ribadisce il ministro.
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