Il Pontefice saluta il sindaco con una stretta di mano e rivolgendosi ai romani cita Luciani: "Vi offro quel poco che ho e che sono"
Papa Leone XIV ha preso possesso della cattedra capitolina con una cerimonia di insediamento nella Basilica di san Giovanni in Laterano. Con il gesto simbolico di sedersi sul trono vescovile, il Papa ha assunto ufficialmente il ruolo di Vescovo di Roma. Le celebrazioni sono iniziate ne primo pomeriggio con l'incontro con Roberto Gualtieri. Il sindaco di Roma ha accolto il pontefice in piazza dell'Aracoeli, ai piedi della scalinata del Campidoglio.
"Signor Sindaco, Le sono molto grato per l'accoglienza e le parole di saluto che mi ha rivolto, nel giorno del mio insediamento come Vescovo di Roma". Così Papa Leone XIV nel corso dell'omaggio ricevuto dalla città di Roma. "Iniziando ufficialmente il ministero di Pastore di questa Diocesi, sento la grave ma appassionante responsabilità di servire tutte le sue membra - ha aggiunto il pontefice - avendo a cuore anzitutto la fede del popolo di Dio, e quindi il bene comune della società. Per quest'ultima finalità siamo collaboratori, ciascuno nel proprio ambito istituzionale".
"Appena dopo l'elezione, ricordavo ai fratelli e alle sorelle convenuti in Piazza San Pietro che sono con loro cristiano e per loro vescovo: a titolo speciale, oggi posso dire che per voi e con voi sono romano!", dice ancora il Papa.
Il Pontefice saluta quindi Gualtieri con una stretta di mano e raggiunge la basilica di San Giovanni in Laterano per la presa di possesso della Cattedra Romana. Qui, Prevost ha varcato la Porta Santa e si è diretto verso l'altare per officiare la messa. Dopo il gesto simbolico di sedersi sulla cattedra, il pontefice ha ricevuto l'atto di obbedienza da parte di alcuni rappresentanti della diocesi di Roma. Presenti anche 25 cardinali, 25 vescovi e 300 parroci della capitale.
"Vi esprimo tutto il mio affetto, con il desiderio di condividere con voi, nel cammino comune, gioie e dolori, fatiche e speranze", riprende il Santo Padre e, citando Papa Luciani: "Anch'io vi offro 'quel poco che ho e che sono' e lo affido all'intercessione dei santi Pietro e Paolo e di tanti altri fratelli e sorelle la cui santità ha illuminato la storia di questa Chiesa e le vie di questa città". Giovanni Paolo I ai romani aveva detto: "Posso assicurarvi che vi amo, che desidero solo entrare al vostro servizio e mettere a disposizione di tutti le mie povere forze, quel poco che ho e che sono".