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Sul caso di Ilaria Salis, il 28 marzo ci sarà a Budapest "la prima udienza operativa" del processo e in quell'occasione "presenteremo finalmente l'istanza per i domiciliari in Ungheria". Lo ha detto, dalla sede del Parlamento europeo a Strasburgo, Roberto Salis, il padre dell'insegnante italiana in carcere a Budapest per aggressione violenta contro militanti di estrema destra. Questa istanza, spiega, "sarà presentata anche alla luce delle norme europee". Una legge prevede che qualsiasi cittadino europeo abbia diritto alle stesse condizioni di carcerazione alternative rispetto a chi risiede nel Paese in cui avviene il reato.