Il dato più incoraggiante è in Cambogia, dove gli indigenti si sono ridotti da 5 a 3 milioni in 7 anni. Un miliardo di persone vivono però in un grave stato di ristrettezza economica
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Venticinque Paesi hanno dimezzato la povertà in quindici anni, dimostrando che ridurla non è impossibile. È quanto attesta il Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (Undp). L'analisi si concentra su ottantuno Paesi e include Cambogia, Cina, Congo, Honduras, India, Indonesia, Marocco, Serbia e Vietnam. Il dato più incoraggiante è proprio della Cambogia: gli indigenti si sono ridotti da 5 a 3 milioni in 7 anni.
In alcune nazioni (Messico, Madagascar, Cambogia, Perù e Nigeria), la povertà potrebbe aver continuato a diminuire anche durante la pandemia. In Cambogia, come detto il caso più incoraggiante, l'incidenza della povertà è scesa dal 36,7% al 16,6% e il numero dei poveri si è dimezzato da 5,6 milioni a 2,8 milioni, in poco più di sette anni.
Il rapporto Undp rileva anche che nel 2023, 1,1 miliardi su 6,1 miliardi di persone vivono in povertà acuta in 110 Paesi. Cinque persone indigenti su sei vivono nell'Africa subsahariana (534 milioni) e nell'Asia meridionale (389 milioni).
I bambini sotto i diciotto anni rappresentano la metà dei poveri nel mondo: sono 566 milioni. La povertà colpisce principalmente le aree rurali in tutto il mondo, infatti l'84% delle persone in questa condizione vive in campagna.