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Iran, sabotaggio alla centrale nucleare di Natanz: Teheran accusa Israele e promette vendetta 

Il ministro degli Esteri: "Ricostruiremo l'impianto con macchinari più avanzati. I sionisti hanno voluto attaccarci per la nostra pazienza in attesa della revoca delle sanzioni Usa"

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L'Iran accusa Israele di essere dietro l'attacco contro la centrale nucleare di Natanz, lasciando intendere che nell'episodio sono state danneggiate alcune centrifughe e promettendo "vendetta" al momento opportuno. "I sionisti volevano vendicarsi contro il popolo iraniano per il loro successo nel cammino dell'allentamento delle sanzioni", ha detto il ministero iraniano degli Esteri Javad Zarif. "Ma noi non lo permetteremo e ci vendicheremo".

Zarif: "Ricostruiremo l'impianto con macchinari più avanzati" - L'impianto sarà ricostruito, ha aggiunto Zarif, con macchinari più avanzati. Il ministro ha poi sostenuto che il sabotaggio di Israele rafforzerà Teheran nei negoziati per il ritorno degli Usa all'accordo sul nucleare e la rimozione delle sanzioni. E ha riferito sugli sviluppi dei colloqui avviati a Vienna per il possibile ritorno degli Usa all'accordo sul nucleare, che riprenderanno mercoledì. "Se pensavano che l'incidente ci avrebbe messo in una condizione di svantaggio nei negoziati, dovevano invece capire che questo atto disperato avrebbe reso la nostra posizione ancora più forte". 

 

Il direttore del nucleare: la centrale resta operativa - In ogni caso, il direttore dell'Organizzazione iraniana per il nucleare, Ali Akbar Salehi, ha dichiarato che le operazioni di arricchimento dell'uranio nella centrale "non si sono fermate" grazie al "sistema elettrico di emergenza" e che "nel giro dei prossimi giorni una parte importante del sabotaggio a Natanz sarà compensata". Salehi ha quindi respinto le affermazioni di fonti dell'intelligence Usa al New York Times, secondo cui potrebbero servire nove mesi per far ripartire le attività nel sito. 

 

Già in precedenza fonti di intelligence Usa avevano infatti parlato di un ruolo di Israele nel sabotaggio all'impianto iraniano di arricchimento dell'uranio, da tempo fulcro del programma nucleare di Teheran

 

Sabotata la rete elettrica dell'impianto - L'incidente è accaduto domenica mattina all'impianto in cui erano appena state inaugurate nuove centrifughe vietate dall'accordo del 2015. Il sabotaggio avrebbe riguardato la rete elettrica dell'impianto di Chahid-Ahmadi-Rochan senza causare né vittime né fughe di materiale radioattivo. 

 

Iran: "Atto di terrorismo" - E' un "atto di terrorismo", aveva subito accusato Ali Akbar Salehi, capo dell'agenzia atomica iraniana, invocando una presa di posizione della "comunità internazionale e dell'Aiea (Agenzia internazionale per l'energia atomica)". 

 

Israele: danno superiore a quanto riferito da Teheran - Da Israele era stata la televisione pubblica israeliana Kan a rivendicare la paternità dello Stato ebraico sull'attentato, chiamando in causa "fonti di intelligence" secondo le quali si è trattato di una "cyber-operazione israeliana in cui è stato coinvolto il Mossad". Le stesse fonti sostengono che il danno provocato all'impianto è di dimensioni superiori a quanto riferito da Teheran. 

 

Domenica convocato il Consiglio di difesa Israele - E' stato intanto convocato per domenica il Consiglio di difesa del governo israeliano, dopo una pausa di due mesi, per esaminare le crescenti tensioni con l'Iran. Dal premier Benyamin Netanyahu è arrivata una sorta di dichiarazione di guerra che suona come una conferma. "La lotta contro l'Iran e le sue metastasi, contro le armi di Teheran, è un compito enorme. La situazione di oggi non è detto che ci sia anche domani", ha detto sibillinamente ai capi della sicurezza in un brindisi in vista del Giorno dell'Indipendenza. 

 

E ha aggiunto: "Noi siamo sicuramente una potenza regionale, ma in qualche maniera anche globale. Mi auguro per tutti noi che continuiate a tenere la spada di Davide nelle vostre mani". 

 

La tensione torna a salire nello scenario medio-orientale - Dopo l'esplosione del luglio 2020, sempre a Natanz, e l'uccisione a novembre dello scienziato Mohsen Fakhrzadeh, di cui l'Iran ha attribuito la responsabilità a Israele, i fatti di questi giorni rialzano la tensione in uno scenario medio-orientale in cui la nuova amministrazione Usa tenta di riaffermare un ruolo di moderazione senza abdicare, anzi rafforzando, la storica alleanza con Israele. 

 

 

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