LE ESPLOSIONI NEL 2022

Nord Stream, fermato in Italia un cittadino ucraino per il sabotaggio dei gasdotti: era in vacanza con moglie e figli

L'indagine ha ricostruito che Serhii K. avrebbe coordinato parte dell'azione insieme ad altri complici, utilizzando uno yacht a vela partito da Rostock e noleggiato tramite una società tedesca

21 Ago 2025 - 16:29
 © Afp

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La polizia italiana ha fermato a San Clemente, nei pressi di Rimini, un ucraino sospettato di aver sabotato i gasdotti Nord Stream 1 e 2 nel settembre 2022. Si tratta di Serhii K., di 49 anni, secondo quanto ha reso noto la Procura federale tedesca. L'operazione è stata eseguita in esecuzione di un mandato di arresto europeo, emesso dal giudice istruttore della Corte federale di giustizia. Le autorità tedesche ritengono che Serhiy avrebbe preso parte a un'operazione coordinata per piazzare esplosivi sui gasdotti nei pressi dell'isola danese di Bornholm. 

L'uomo, che era in vacanza in Italia con la famiglia, è "fortemente sospettato" di aver "causato collettivamente un'esplosione", di "sabotaggio anticostituzionale" e di "distruzione di edifici". Pare che sia stato individuato tramite un controllo. Stando al mandato d'arresto, Serhii K. avrebbe fatto parte di un gruppo di persone che nel settembre 2022 ha installato alcuni ordigni esplosivi nei gasdotti vicino all'isola di Bornholm. Dopo il trasferimento dall'Italia, l'uomo sarà condotto davanti al giudice istruttore della Corte federale di giustizia.

Serhii K. era in vacanza con la moglie e due figli di 6 e 9 anni per un soggiorno di cinque giorni in una struttura ricettiva di San Clemente, nella zona sud della provincia di Rimini. Non ha opposto resistenza. L'operazione per la cattura del 49enne era iniziata con una serie di monitoraggi, anche all'estero, sugli spostamenti dell'ucraino e della sua famiglia.

Il 18 agosto è stato spiccato dalla Corte federale tedesca il mandato di arresto europeo e due giorni dopo, effettuate le verifiche con le schedine degli alloggiati e sicuri dell'identità del ricercato, i carabinieri della stazione di Misano Adriatico con i colleghi del reparto operativo e del nucleo investigativo, l'hanno prelevato per portarlo in carcere a Rimini.

Gli spostamenti di Serhii K., che ha viaggiato in auto e con il passaporto in regola, erano stati già monitorati. L'accusa è quella di sabotaggio e terrorismo. L'uomo viaggiava senza timore di essere fermato con documenti in regola e quando è stato arrestato non ha opposto resistenza, ha consegnato il passaporto e il cellulare senza apparire particolarmente sorpreso. I suoi device sono stati sequestrati e saranno analizzati.

Per il trasporto degli esplosivi, come già noto, l'ucraino e i suoi complici hanno utilizzato uno yacht a vela partito da Rostock. L'imbarcazione era stata precedentemente noleggiata da un'azienda tedesca tramite intermediari avvalendosi di documenti d'identità falsi. Le esplosioni avvennero il 26 settembre 2022 e causarono gravi danni a entrambi i gasdotti.

I danni hanno aggravato le tensioni legate alla guerra in Ucraina, mentre i Paesi europei si stavano svincolando dalle fonti energetiche russe, in seguito all'invasione su vasta scala dell'Ucraina da parte del Cremlino. Le esplosioni hanno danneggiato il gasdotto Nord Stream 1, che costituiva la principale via di approvvigionamento di gas naturale della Russia verso la Germania fino a quando Mosca non ne ha interrotto le forniture alla fine di agosto 2022.

Le esplosioni hanno danneggiato anche il gasdotto Nord Stream 2, che non è mai entrato in servizio perché la Germania ha sospeso il suo processo di certificazione poco prima dell'invasione russa dell'Ucraina nel febbraio di quell'anno.

Nord Stream, le prime immagini dal fondo del Mar Baltico

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La Russia ha accusato gli Stati Uniti di aver organizzato le esplosioni, un'accusa che Washington nega. I gasdotti sono stati a lungo oggetto di critiche da parte degli Stati Uniti e di alcuni dei loro alleati, che hanno avvertito che rappresentavano un rischio per la sicurezza energetica dell'Europa aumentando la dipendenza dal gas russo.

Nel 2023, i media tedeschi hanno riferito del coinvolgimento di un gruppo filo-ucraino nel sabotaggio. L'Ucraina ha respinto le insinuazioni che avrebbe potuto ordinare l'attacco e i funzionari tedeschi hanno espresso cautela in merito all'accusa.

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