In corso le ricerche di Stefano Farronato e Alessandro Caputo, scomparsi durante un tentativo di scalata del Monte Panbari (a 6.887 metri) sull'Himalaya. Un altro connazionale ha perso la vita travolto da una valanga a 5.630 metri
Alessandro Caputo (sx), Stefano Farronato (dx) © Facebook
Due alpinisti italiani, Stefano Farronato e Alessandro Caputo, risultano dispersi in Nepal: sono scomparsi durante un tentativo di scalata del Monte Panbari (6.887 metri) sull'Himalaya. I due sono rimasti bloccati al Campo 1, a causa delle forti nevicate di questi giorni. Un terzo italiano poi è morto in un secondo incidente, travolto da una valanga che si è abbattuta sul campo base della vetta dello Yalung Ri (a 5.630 metri) nella valle del Rolwaling.
A riportare la morte di un italiano è il Kathmandu Post. Si tratta di una spedizione differente da quella al monte Panbari, dove risultano dispersi altri due alpinisti italiani. Nella valanga, sempre secondo la testata nepalese, hanno perso la vita oltre all'italiano anche tre cittadini statunitensi, un canadese e due nepalesi, secondo il vice sovrintendente di polizia Gyan Kumar Mahato dell'ufficio di polizia distrettuale di Dolakha. La valanga si è verificata mentre la squadra di alpinisti nepalesi e stranieri, insieme alle guide locali, si trovava al campo base dello Yalung Ri per prepararsi alla scalata della vetta più alta, il Dolma Khang (6.332 metri).
La Farnesina già in mattinata aveva confermato la scomparsa di connazionali, sorpresi da forti nevicate al Capo 1, situato a circa 5 mila metri sopra il livello del mare. L'allarme è stato dato dal capo del gruppo, Valter Pellino, rimasto invece, a causa di un malore, al campo base. La macchina dei soccorsi si è immediatamente attivata, anche con elicotteri, che hanno sorvolato la zona anche in mattinata. Il consolato generale onorario a Kathmandu, in stretto raccordo con l'ambasciata d'Italia a Dehli e con la Farnesina sta seguendo direttamente l'evoluzione della situazione mantenendo informati i familiari dei connazionali.
La scorsa settimana il ciclone Montha, che si è formato nel Golfo del Bengala, ha portato forti piogge e nevicate in Nepal, bloccando molti escursionisti. Da martedì addirittura più di mille persone sono state soccorse secondo Sagar Pandey, presidente della Nepal Trekking Agencies Association.
"La scarsa visibilità ha reso molto difficili i voli in elicottero. Ma il meteo è migliorato", ha aggiunto Sagar Pandey. Il Nepal, che ospita otto delle dieci vette più alte del mondo, accoglie centinaia di alpinisti ogni anno in primavera e in autunno, una stagione considerata più rischiosa a causa del freddo e della neve. Negli ultimi giorni, almeno tre alpinisti - un francese, un sudcoreano e un australiano - sono morti.
Un malore, accusato un paio di giorni fa, ha probabilmente salvato la vita a un altro italiano. Valter Perlino, alpinista di Pinerolo, classe 1961, faceva parte della spedizione impegnata nella scalata del monte Panbari. Sabato avrebbe dovuto lasciare il campo base assieme ai compagni Stefano Farronato e Alessandro Caputo ma ha dovuto rinunciare per le non buone condizioni di salute. Rimasto al campo base, è stato lui a lanciare l'allarme per i due compagni, sorpresi dalle nevicate e dal maltempo al "Campo 1" a oltre 5mila metri di quota, che ha improvvisamente colpito la zona. Perlino è stato recuperato da un elicottero delle autorità nepalesi. Veterinario e alpinista per passione, ha alle spalle una lunga attività di alpinismo ed esplorazione. In passato aveva scalato l'Everest in solitaria, con tecnica alpinistica, il monte Denali in Alaska, il Cho Oyu assieme all'amico cuneese Sebastiano Audisio, oltre a compiere altri trekking tra Pamir ed Himalaya.
I due alpinisti italiani, Stefano Farronato e Alessandro Caputo, avevano ottenuto il permesso di scalata dalla Sherpa Alpine Trekking Service Pvt. Ltd. con il numero di autorizzazione 102: "Il Dipartimento del Turismo sta coordinando e facilitando continuamente le operazioni di ricerca e soccorso con le agenzie interessate e altre autorità", è stato spiegato, aggiungendo che si stanno raccogliendo tutte le informazioni rilevanti sui due alpinisti dispersi da tutte le fonti disponibili.