Navalny trasferito dal carcere di Pokrov a una prigione di massima sicurezza
Il dissidente ora è detenuto a Melekhovo, a circa 250 chilometri da Mosca. "È una prigione dentro una prigione con un regime folle e insopportabile" si legge sul suo Twitter
Alexei Navalny, il dissidente russo, è stato trasferito nella prigione di massima sicurezza di Melekhovo, circa 250 chilometri da Mosca.
Nella nuova struttura l'avversario di Putin è sottoposto a un regime carcerario ancora più duro di quello imposto nel penitenziario generale di Pokrov, dov'era recluso fino allo scorso 14 giugno. Lo riferisce l'agenzia russa Interfax.
In carcere da gennaio 2021 - Dopo la condanna per la violazione della libertà vigilata e il suo rientro in Russia in seguito al tentativo di avvelenamento subito, Alexei Navalny, era stato condannato a tre anni e sei mesi. Poi lo scorso marzo, dopo la nuova condanna per frode e appropriazione indebita, è stato condannato ad altri nove anni. Si tratta di accuse ritenute da Navalny e da altri osservatori "pretestuose e motivate politicamente".
Il tweet di Navalvy - Sul profilo personale dell'oppositore russo è stato pubblicato un tweet dove si descrive la situazione nel carcere di massima sicurezza. "Faccio parte di un piccolo gruppo di detenuti, qui chiamato "unità", in un'area completamente isolata dal resto della colonia penale. È una prigione dentro una prigione con un regime folle e insopportabile".
La portavoce di Alexei Navalny, Kira Yarmish, ha raccolto diverse testimonianze riguardanti i trattamenti a Melekhovo e ha dichiarato che "si tratta di un posto mostruoso anche per gli insani standard delle carceri russe. Lì non c'è legge, ed è qui che Putin ha sbattuto Navalny per non aver paura di lui e per aver detto la verità".
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